sabato 29 novembre 2008

Massacro di delfini-balena in Danimarca



























Allorché i delfini-balena si avvicinano alle isole Far Oer è un giorno di festa. Le scuole chiudono e i bambini si recano in spiaggia assieme ai genitori. La popolazione, vestita con i costumi tradizionali, si appresta ad accogliere i cetacei. I delfini-balena arrivano in gruppi, molte femmine con i piccoli. Sono animali socievoli, curiosi; purtroppo non hanno timore degli uomini. Per gli isolani questo è il più grande spettacolo d'autunno. In motoscafo spingono le balene nelle baie dove l'acqua è poco profonda. Poi si avvicinano con fiòcine di due chili e le piantano più volte nelle carni degli animali finchè non li hanno immobilizzati. I carnefici possono allora estrarre i loro lunghi coltelli e tagliare grasso e carne viva per trapassare la spina dorsale. I ragazzini applaudono mentre le balene gridano. Sapete, le balene gridano come gli esseri umani quando sono macellate, ma tutto ciò non fa alcun effetto su persone totalmente insensibili! La mattanza dei delfini-balena è uno spettacolo terribile. Guardando le foto inevitabilmente penso all'assurdità e alla crudeltà di questa pratica, un'uccisione in massa di quasi duemila delfini-balena. Una festa (sic!) che ha radici fin dal 1500 e che si svolge anche oggi, una volta l'anno. Ripeto: anche i bambini assistono a queste orrende uccisioni, sguazzando nel sangue che colora di rosso il mare e la riva. Ora mi vergogno di appartenere alla specie umana. Sono letteralmente sconvolto. Vi rendete conto? I delfini-balena vengono trucidati come se fosse la cosa più normale di questo mondo! Invito i lettori a non recarsi in vacanza da quelle parti e a non comprare prodotti danesi. Questa esecrabile festa del demonio deve essere abolita!

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Daniele Barbarotto




venerdì 28 novembre 2008

Il mare è in me


Sorridono le onde sui lidi del mio cuore: /in questa scena vibra la mia gioia di vivere. /Sento di essere tra gli artigli del vento /ma è bello, esaltante. / Il vento scherza con me /e mi sussurra consigli e segreti antichi. /Quando sento il bisogno di un respiro /più grande, vado vicino al mare. /Con la fantasia, sorvolo la distesa acquatica. /Davanti all'abbagliante magia che scorgo, /mi saturo di squisito stupore e gaia meraviglia. /Un'aria di musica solletica i miei capelli, /le pietre mi massaggiano i piedi, /l'aqua mi toglie ricordi penosi, /la mia coscienza si espande /in una dimensione di pace. /Ed ecco: credo ancor di più /nella bontà dell'universo /e infinita luce s'accende nell'anima mia. /Nel volgere rapido degli anni, /da smilzo ragazzo di quattordici anni /a uomo con un pizzico di pancetta, /il mare è rimasto mio fido amico. /Sovente prendo le ali dell'aurora /e vado all'estremità dell'oceano: /lì c'è una radiosa bellezza, /un soave panorama di splendore.


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Daniele Barbarotto

giovedì 27 novembre 2008

Iamme annanze! (Andiamo avanti!)


* Io scrivo ciò che scrivo nella convinzione che ognuno di noi, se opportunamente stimolato, tenderà verso la perfettibilità o almeno il costante miglioramento. Dopo tutto, il desiderio di progredire è intrinseco alla natura umana. Confesso, senza remore, che scrivo nella speranza che, facendo luce sulle mie stesse convinzioni, possa aiutare altri a chiarire le loro. Mi reputo una persona con un poderoso desiderio di esplorare la verità e proporla agli altri. Mi auguro che i miei messaggi, di volta in volta, possano generare un interesse sempre più genuino e intenso. Mi preme ribadire un concetto di primaria importanza: non dovremmo attardarci sulle posizioni conquistate; ci sono altre vette da raggiungere; non dovremmo trascorrere neppure un giorno senza fare un passo avanti; è indispensabile scoprire nuove dimensioni, se desideriamo davvero evitare di fare le ragnatele nella noia, nell'ignoranza e nell'emarginazione. Uno degli obiettivi fondamentali della nostra esistenza dovrebbe essere quello di acquisire alte conoscenze per poi aiutare le persone che ci gravitano intorno. Ora vi dico una cosa piuttosto ovvia: il mondo è pieno di brutture! Negarlo sarebbe un'insensatezza. Però ci sono pure cose belle!! Ricordiamoci sempre che la vita è un'avventura, nel vero senso della parola. AD VENTURA vuol dire VERSO L'AVVENIRE. I miei post possono essere letti tranquillamente da chiunque. Vogliono essere il più possibile sobri, essenziali e chiari. Vogliono lasciare spazio alla decisione libera, all'approfondimento personale e all'interiorità dei lettori. Desidero che i lettori possano volare come i gabbiani e le aquile. Tutto questo naturalmente richiede abbandono e disponibilità al cambiamento. Essenzialmente che cos'è vivere? A mio parere, è superare quotidianamente sé stessi e aiutare gli altri a fare altrettanto. La vità è avventura, è viaggio. Verso quale direzione stiamo andando? Vogliamo andare verso un mondo migliore? Se la risposta è sì, allora dobbiamo migliorare noi stessi. Diceva Gandhi: "Dovete essere il cambiamento che desiderate vedere nel mondo". Io sono d'accordo con lui, e voi?

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Daniele Barbarotto

mercoledì 26 novembre 2008

Discorsetto ai cacciatori






Prendo spunto da un freschissimo fatto di cronaca per esporre le mie idee sulla caccia e i cacciatori. A Badalucco (IM) un cacciatore è caduto in una fascia mentre era impegnato in una battuta di caccia. L’uomo, Nino Marvaldi, 75 anni, soccorso con l'elicottero, è stato ricoverato in ospedale a Imperia. Si rimetterà presto. E con tutta probabilità tornerà ad esercitare il suo amato "sport" scellerato. Parlo a chiare lettere, com'è mio costume. I cacciatori, minoranza arrogante e in declino numerico, continuano a dettare legge a una classe politica miope e insensibile alle esigenze dell’ambiente e della società. Tutti devono sapere che la caccia è un avanzo di barbarie. Andarsene per i boschi armati di fucile e far fuoco su creaturine inermi è un atto malvagio, stupido e violento. I cacciatori, invece di vergognarsi per aver ucciso tot uccelli o altri animali, ne menano vanto. Massacrano milioni di volatili, creature di Dio, e ridono, questi dannati zoticoni! Ma ogni tanto un cacciatore per sbaglio spara ad un suo collega; oppure capitano altri incidenti e qualche cacciatore resta ferito. Quando succedono incidenti che coinvolgono gli stessi cacciatori non giubilo, ma mi viene naturale esclamare: c'è giustizia nell'Universo! I cacciatori uccidono per divertimento e non per necessità. Per tale motivo li detesto e aborrisco la caccia. In questo loro sanguinario modo di divertirsi non c'è niente di buono, ma unicamente ottusità e balorda, gratuita violenza.

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Daniele Barbarotto

martedì 25 novembre 2008

I MIEI DESIDERI








Desidero che ognuno possa realizzare / tranquillamente i propri sogni. / Desidero che tutte le religioni / siano considerate come mezzi / di evoluzione spirituale. / Desidero contrarre amicizie vere; / delle fasulle non so che farmene. / Desidero che la gente abbia più libertà, / salute, benessere e abbondanza. / Desidero che ci sia concordia / in tutte le famiglie. / Desidero che i politici dicano la verità. / Desidero che la cittadinanza, / il lavoro, la casa, l'istruzione / siano riconosciuti come diritti / di ciascun abitante del pianeta. / Desidero che le frontiere / vengano presto abbattute. / Desidero che tutto il mondo / sia unito e tutti vivano bene. / Desidero che come Presidente / ci sia qualcuno votato dal Popolo, / magari una donna, magari un nero, / magari un new ager, magari un musulmano, / magari un tizio di fede ebraica, / magari un quarantenne. / Desidero che tutte le persone / di cuore e di buona volontà / siano sane, prospere e felici. / Desidero la luna nel pozzo? / No! Desidero un'altra cosa: / desidero il pozzo sulla luna!

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Daniele Barbarotto

lunedì 24 novembre 2008

Sandro Curzi, un giornalista carismatico



Sandro Curzi (4 marzo 1930-22 novembre 2008), è stato giornalista e politico. E' morto dopo una lunga malattia, all'età di 78 anni. Voglio ricordare, per sommi capi, alcune delle cose fatte da questo maestro di giornalismo, che aveva molto senso dell'umorismo, tanti avversari ma nessun nemico. Resistente partigiano a 13 anni, comunista iscritto già a 14, Curzi ha vissuto tutta la sua vita fedele, pur senza rigidità, alle idee di gioventù passando con Fausto Bertinotti a Rifondazione Comunista alla fine degli anni '90. Notevole è stato il suo impegno con la TV. Entra in Rai nel 1975 e comincia dal Gr1 diretto da Sergio Zavoli. Nel '76, con Biagio Agnes e Alberto La Volpe, dà vita alla terza rete televisiva della Rai mentre nel 1978 è condirettore del Tg3 diretto da Biagio Agnes. In questa veste "scopre" Michele Santoro e collabora alla realizzazione del programma Samarcanda. Storico direttore del Tg3 dal 1987 al 1993 dà al telegiornale una impronta tutta particolare, dinamica e aggressiva che dà voce alle istanze della sinistra. Soprannominato per questo, dagli avversari politici, «Telekabul», il Tg3 cresce in spettatori e autorevolezza. Antifascista convinto, politico abile, Curzi si è spesso distinto per posizioni non banali e non sempre in linea con i diktat di partito. Era sposato dal 1954 con Bruna Bellonzi, anch'essa giornalista. Era padre di Candida Curzi, giornalista dell'Ansa. Sandro Curzi era dal 2005 consigliere di amministrazione della Rai, di cui per tre mesi - in attesa della nomina del presidente da parte della Commissione di Vigilianza - e' stato anche presidente, in quanto consigliere anziano. Nel 1954 si sposa con la giornalista e "compagna" Bruna Bellonzi (avranno poi una figlia, Candida, destinata anch'essa a fare il mestiere di giornalista). Insomma, una famiglia dedita al giornalismo! Nel Festival di Sanremo 1995 ha cantato nel gruppo La Riserva Indiana col nome Sioux di "Grande Capo Vento nei Capelli" la canzone Troppo Sole.Dal 1998 al 2005 dirige Liberazione, organo del Partito della Rifondazione Comunista. Secondo Romano Prodi, Curzi è stato "un uomo di grande indipendenza di giudizio". Clemente Mimun ha detto: "Perdo un amico nei confronti del quale avevo grande affetto". Il ministro Maroni: "Sandro Curzi ha rappresentato, pur da uomo di parte, una grande indipendenza e vivacità intellettuale". Veltroni: "Se ne va un vecchio amico, un giornalista di razza, un uomo coraggioso e ironico". La storia personale di Curzi ha attraversato la seconda metà del Novecento italiano con coerenza, passione politica e profonda dedizione alla professione, lasciando ai colleghi più giovani un esempio di giornalismo moderno, trasparente e coraggioso. Dotato di forte personalità, uomo rispettoso degli altri, ora che se non c'è più nessuno ha difficoltà nel riconoscere le qualità che lo hanno contraddistinto. Effettivamente, è stato un vero uomo, un vero italiano, un vero giornalista.
Daniele Barbarotto

mercoledì 19 novembre 2008

Elisir di giovinezza


Voglio qualcosa di me confessare /

e dirvi che tanto amo poetare. /

Tirate a lucido ho le scarpe sempre /

tutti i mesi: da gennaio a dicembre. /

Con la matita mi gratto la testa: /

quando arriverà il tempo di festa? /

Io leggo. Momentanea stravaganza? /

No, no, no. La lettura è la mia danza! /

Il potente rombo d'un aeroplano /

mi dice che sognare non è vano. /

Da un balconcino cade una molletta /

la raccoglie una donna senza fretta. /

Le lettere mi consegna il postino /

e chi è lontano diventa vicino. /

Scusate se salto di palo in frasca /

ma sto facendo il bagno nella vasca. /

Maltempo c'è: il cielo è tutto nero; /

ma c'è bisogno d'acqua, non è vero? /

La pioggia deve cadere ogni tanto /

lo dice il profano e pure il santo. /

Una gallina sta per scioperare /

dice che l'uovo non lo vuole fare. /

Certo, gli animali hanno diritti /

anche se poi finiscono fritti. /

Il mio cervello è un foglio penzolante, /

cosa c'è nella mia zucca pensante? /

In America c'è Barack Obama /

che fin d'adesso tutto il mondo ama. /

La Vita m'ha detto: le strade strette /

alla fine portano ad alte vette. /

D'infanzia sei la mia terra, Liguria. /

Resti più saporita di un'anguria. /

Scorre il torrente Impero con bellezza /

mostrando a tutti pacata saviezza. /

Sosta nell'aria il profumo dei fiori, /

le foglie d'ulivo baciano i cuori. /

Quando arriva la pace in Medio Oriente? /

Se vien presto, fa le genti contente. /

Non si areni la tua speranza mai /

sui fondali del dubbio, se no guai! /

Guardiamo sempre in alto nel cielo blu, /

perché lì c'è il meglio, sappilo anche tu. /

I bambini italiani e i loro disagi








Il 9° Rapporto Nazionale sulla condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza di Eurispes e Telefono Azzurro descrive la quotidianità dei bambini italiani tra bullismo, povertà vera, paure più o meno immaginarie e una gamma piuttosto lunga di altri disagi. Ci sono bambini che fingono di essere malati per non andare a scuola, che litigano con i compagni di scuola, che mentono sistematicamente, che rispondono sgarbatamente agli insegnanti e fuggono da casa. Si tratta di episodi, poco eclatanti e probabilmente proprio per questo motivo erroneamente sottovalutati da genitori ed insegnanti, che tendono a minimizzare, a ricondurre tutto a dei capricci passeggeri; oppure reagiscono con bruschi rimproveri, in alcuni casi con qualche scappellotto. Quali sono le cause di questi comportamenti problematici e le manchevolezze dei grandi che possono averli originati? Bisogna che gli adulti si informino meglio per non incorrere negli stessi deprecabili errori e per compiere le scelte più opportune, quelle che possono portare alla soluzione dei problemi. I bambini italiani sono assillati da molte paure, a cominciare da quella di essere vittime di violenze sessuali per gli adolescenti, o di essere rapiti per i bambini. Dal Rapporto testè citato emergono molti motivi di allarme. A cominciare dalla povertà infantile, molto più diffusa in Italia che negli altri Paesi europei: mentre in Europa è povero un bambino su cinque, qui da noi è a rischio uno su quattro. E per gli adolescenti è allarme alcolismo e droga. Il bullismo è sempre più minaccioso e oltre un quarto dei bambini, secondo il Rapporto, afferma di essere stato ripetutamente vittima di brutti scherzi (27,8%), provocazioni e prese in giro (26,6%) e offese gratuite (25,6%). Nel 13,5% dei casi i bambini riferiscono di aver subito furti di oggetti o cibo (13,5%), botte (11,5%), minacce (11,1%) e furti di denaro (4,7%).
Telefonino. La maggioranza dei bambini italiani riceve il primo cellulare tra gli 8 e i 9 anni (34,9%), mentre il 23,3% lo riceve tra i 10 e gli 11 anni. Precoce il 17,6% dei piccoli, che ha ricevuto il telefonino in un’età compresa tra i 6 e i 7 anni, mentre ’solo’ il 10,1% dei bambini ha avuto il cellulare prima dei 6 anni. E così il 57,5% degli italiani in erba ne possiede uno personale, contro il 36,6% che non ne dispone ancora ma che sicurissimamente desidererebbe averlo. Una breve digressione: da bambino, se la memoria non m'inganna, sono entrato in possesso del mio primo orologio a 8 anni. Poi è arrivata la bicicletta, infine il motorino, ecc. Ogni volta è stata una festa per me. Oggi i bambini ottengono regali più tecnologici e costosi, ma suppongo siano meno felici. Dal telegiornale ho appreso che si va verso l'istituzione di un garante per l'infanzia. E' una buona notizia; certamente è un passo nella direzione giusta.

Daniele Barbarotto



martedì 18 novembre 2008

Per scherzo Berlusconi fa cucù alla Merkel











Birichino fuori programma del premier Silvio Berlusconi. Il Cavaliere, nell'accogliere Angela Merkel, nascosto dietro una colonna (a volte si cela dietro un dito!), è sbucato fuori facendo "Cucù", un po' come fanno i bambini quando giocano a nascondino. La cancelliera si è mostrata alquanto divertita. E' successo in piazza Unità d'Italia, a Trieste, in occasione del vertice bilaterale imperniato sulla crisi economica internazionale e sulle misure da adottare per fronteggiarla. Onestamente, ho trovato divertente questo innocente atto ludico. La vita, a ben considerare, è un gioco. Almeno, sotto certi aspetti e in determinati momenti. Ho sentito un tale affermare enfaticamente: "Ma quando lo manderanno a casa? Non è la prima volta che fa scemate del genere!". Mamma mia, che carenza di senso dell'umorismo! Per come la vedo io, il Silvio nazionale non ha fatto niente di male col suo "cucù". Stare sempre seri e imbronciati come il tale che ho testè citato è un modo penoso di vivere. Io credo che ogni tanto un po' di leggerezza non guasta. Il tale, che per delicatezza e discrezione non nomino anche se lo conosco bene, dovrebbe imparare ad essere giocherellone come un gatto. Un gatto è una "persona" seria e di intelligenza ne ha da vendere, eppure di tanto in tanto che fa? Semplice: gioca con la propria coda, per allentare la tensione. Perché mi sto soffermando così a lungo su piccoli particolari? Perché i poeti vanno a scovare i significati nascosti delle cose e li portano alla luce del sole. Posso riferire alcune citazioni? Eccole:
"Ogni uomo in buona salute può fare a meno di mangiare per due giorni; della poesia, mai"
[Charles Baudelaire].
"Vivere é la cosa più rara del mondo: i più, esistono solamente"
[Oscar Wilde].
"Tutto è più semplice di quanto pensi ed allo stesso tempo più complesso di quanto immagini"
[Goethe].
Amiche e amici, il cucù è poetico, colora l'atmosfera e reca allegria ai cuori. Dite cucù tutte le volte che lo ritenete opportuno, e non ve ne pentirete. Ve lo garantisco. "Cucù" a tutte le gentili Lettrici e a ciascun cordiale Lettore!

DANIELE BARBAROTTO

Adulterio su Internet (che esagerazione! )









Il web ha esercitato un ruolo da protagonista nel divorzio di una coppia di inglesi, David Pollard e Amy Taylor. La cosa curiosa, strana, è che a dividere i due sono state le corna virtuali che il marito ha messo alla moglie su Second Life, l'universo in 3D a portata di mouse, che conta nel mondo la bellezza di 12 milioni di utenti. Di primo acchito verrebbe da esclamare "Roba da matti!", ma sarebbe troppo semplicistico. Non è vero? Pertanto, entriamo nei dettagli, per capire meglio. Su Second Life ci si può costruire una nuova identità creando un avatar (personaggio virtuale), si può socializzare, fare sesso e un sacco di altre cose. Un bel giorno la moglie (28 anni) sorprende il marito in flagrante mentre si accoppia con una prostituta di Second Life. "Guardavo lo schermo e vedevo il suo avatar fare l'amore. Per quanto mi riguarda è tradimento" ha raccontato ai giornali l'indispettita e inviperita signora. Dopo l'adulterio, subito a colpi di clic, la moglie ferita assume un investigatore privato virtuale (per cortesia non mettetevi a ridere!) per tenere d'occhio l'avatar del marito. Per qualche tempo tutto fila liscio, ma poi, per la seconda volta, la signora scopre il coniuge (40 anni) mentre sta facendo tante coccole ad una donna, (sempre virtuale, ovviamente!). Segue un increscioso alterco. Il giorno dopo la donna tradita è andata dall'avvocato per avviare le pratiche della separazione. Nel frattempo non sta con le braccia al sen conserte, ma cerca qualcuno che la consoli. In men che non si dica, assistita dalla fortuna, ha trovato un altro amore. Quasi quasi direi: "Tutto è bene quel che finisce bene!". Ma mi sembrerebbe una banalità, una cavolata, anzi una bestialità! Coi tempi che corrono, se ne sentono di tutti i colori e notizie come quella che ho riportato, non possono che far sorridere. O no? Forse forse, sta dilagando una sorta di immaturità. Per certe persone il matrimonio può tranquillamente saltare in aria per delle futilità risibilissime. Io mi domando e dico: questa non è roba da matti?! Ma forse il matto sono io perché penso che il matrimonio sia una cosa seria! Concludo: il caso, al di là dei risvolti umoristici, apre tuttavia nuovi inquietanti scenari nell'ambito del diritto civile. Insomma, chi vivrà, vedrà.
DANIELE BARBAROTTO

lunedì 17 novembre 2008

Olioliva da favola

L'olio fresco di frantoio, amalgamato coi sapori e i colori vivaci della terra ligure faranno bella mostra alla festa imperiese che rinnoverà ancora una volta amate e antiche tradizioni. Il primato spetta all'olio extravergine, al quale bisognerebbe conferire il Nobel della bontà. Dal 26 al 30 c. m. verranno esposti prodotti tipici che appartengono a pieno titolo alla dieta mediterranea. Il centro di Oneglia (sono nato a un tiro di schioppo da lì) sarà protagonista di qualità e d'eccellenza, tutte cose ottime che hanno il potenziale di aumentare l'export. Poeticamente parlando, ci sarà sicuramente un'atmosfera così festaiola e briosa, che la mia bisnonna, se fosse ancora viva, verrebbe a darci una curiosissima occhiata. Ma, scendendo dalle nuvole e poggiando i piedi per terra, torniamo all'evento che è ormai giunto, così dicono le cronache, all'ottava edizione. Circa 200 espositori occuperanno uno spazio a loro appositamente destinato: un'autentica passerella per i produttori di olio extra vergine e non solo per loro. Mi tocca spalancare una parentesi: quand'ero ragazzo, mia sorella e mio fratello scalavano (indovinate un po'?) gli olivi, per puro divertimento, ed io un po' fifone perché temevo di essere assalito dalle vertigini, arrivavo sì e no a un metro dal suolo. Comunque posso asserire di essere molto legato a questi meravigliosi alberi. Chiusa parentesi. Ho letto che Olioliva è il fiore all'occhiello, ecc. ecc. Lo credo bene! Perché? Perché, oltre a conferire lustro a queste terre nobili, l'olio fa bene al cuore e alle arterie (gente, scusate se è poco!).

DANIELE BARBAROTTO