Caro Papa, mi chiamo Daniele Barbarotto, abito a Napoli, e oso scriverti perché ho visionato un video sulla fame nel mondo che mi ha sconvolto. So che devo fare certe cose, anche se sono una persona semplice. Sono un uomo comune di 52 anni e quello che sto facendo non so dove approderà. Ma se non lo facessi, impazzirei perché mi sentirei il più vigliacco degli uomini. E' successo tutto all'improvviso. Siccome voglio essere chiaro e preciso fino in fondo, ecco il video che mi ha catapultato in iniziative che non so a cosa serviranno e dove porteranno. Ed ora, Santo Padre, per piacere, guardalo questo video:
F.M.I.FAME NEL MONDO VERGOGNA DEI POTENTI
http://www.youtube.com/wat
L'altro giorno, il 2 dicembre, su Facebook ho fondato un gruppo per aggregare quanti condividono il mio sogno di un'umanità migliore:
Fame nel mondo, vergogna mostruosa
http://www.facebook.com/gr
Dobbiamo fare in modo che cessi questo scandalo! E' inammissibile che anche solo un essere umano muoia per fame. Finché pensiamo che le sofferenze, i dolori, le pene e le privazioni di altre persone, magari lontane, non ci toccano, non ci coinvolgono, non avremo pace nel mondo e non vivremo tranquilli. La cosa più triste e squallida, anzi mostruosa, è che i potenti della terra hanno soldi per tutto, tranne che per coloro che muoiono di fame. Potrebbero risolvere il problema della fame nel mondo, ma purtroppo questi uomini hanno altre discutibili priorità. Caro Papa, ti propongo di fare un DIGIUNO AD OLTRANZA per focalizzare SUL SERIO l'attenzione mondiale sulla SOLUZIONE da dare alla fame nel mondo. Dovresti poi cessare il digiuno solo dopo aver ricevuto adeguate e sicure garanzie che la fame nel mondo sarà debellata SUBITO E DEFINITIVAMENTE. Tra poco è Natale. L'Occidente festeggerà la nascita di Gesù, e nel contempo milioni di bambini e adulti non avranno neppure una mollica di pane. Non posso far finta di niente. Pertanto a Natale digiunerò. Santo Padre, la fame nel mondo è una cosa inaccettabile, è una vergogna per tutti noi! La morte per fame è un olocausto che abbiamo accettato fino ad oggi e non capisco perché. C'è stata la Shoah che ha fatto circa sei milioni di morti durante la seconda guerra mondiale e giustamente siamo tutti concordi nel dire che mai più deve ripetersi una cosa del genere. D'accordissimo. La fame nel mondo non è un altro olocausto, non è un'altra shoah? Vorrei usare, Santità, dei toni più moderati, ma, credimi, non ci riesco. Come si fa ad augurare buone feste a quei milioni di persone che non hanno niente di niente da mettere sotto i denti? Per loro non è mai festa anzi tanti di loro moriranno da un momento all'altro. Ciò che scrivo, me ne rendo conto, è imbarazzante. Ma devo farlo, altrimenti non avrò più il coraggio di guardarmi allo specchio. Mi sento un mostro per non aver capito prima queste cose. Ho considerato da sempre la fame nel mondo come qualcosa di ineluttabile. Ora mi rendo conto che questa mentalità è disfattista, satanica e vile. La morte per fame è un crimine contro l'umanità. Questo voglio dirlo a chiare lettere. E aggiungo: c'è fame nel mondo perché non c'è equità. Caro Pontefice, lo ribadisco, un tuo digiuno di un giorno (o di più giorni consecutivi) a Natale o in altro periodo dell'anno avrebbe una risonanza senza precedenti nella storia. E' vero che tanti si domanderebbero: ma che cosa è successo a papa Benedetto XVI°? Ma è anche vero che tu ti sentiresti infinitamente felice e sicuro di sostenere una causa giusta, nobilissima e sacrosanta. Caro Papa, non chiederti a cosa può servire concretamente un tuo digiuno contro la morte per fame nel mondo. Se pensi che sia la cosa giusta, falla, e nello stesso tempo chiedi a Dio di assisterti in questa clamorosa iniziativa. Mi rivolgo a te, Santo Padre, perché ti reputo la figura morale più autorevole a livello planetario, l'uomo più adatto a smuovere le acque del torpore. Lo ripeto ancora: un tuo digiuno protratto magari per qualche giorno lancerebbe un segnale così benefico e potente da segnare una rivoluzione nel modo di intendere i diritti umani, e conferirebbe al cristianesimo una luce migliore. Tra poco è Natale. L'Occidente festeggerà mangiando a più non posso, mentre milioni di esseri umani continueranno a patire i morsi della fame. Non posso tacere. A Natale io digiunerò! Stanno scritte nella Bibbia le seguenti parole di Gesù: «Venite, voi, i benedetti del Padre mio; eredate il regno che v’è stato preparato sin dalla fondazione del mondo. Perché ebbi fame, e mi deste da mangiare; ebbi sete, e mi deste da bere; fui forestiere e m’accoglieste; fui ignudo, e mi rivestiste; fui infermo, e mi visitaste; fui in prigione, e veniste a trovarmi» (Matteo 25:34–36). Caro Papa, regolati come ti suggerisce il cuore. Non sono io che devo convincerti, devi convincerti da te stesso. Il giorno di Natale io non mangerò. Così ho detto e così farò. Sento che devo farlo. Caro Joseph, bisogna assolutamente fare in modo che si affermi un nuovo paradigma, che porti all'abolizione della fame dal mondo. Ogni essere umano ha DIRITTO di vivere, di mangiare, di bere, ecc. La fame nel mondo è una cosa incivile, disumana, mostruosa. Bisogna fare breccia nella mente e nel cuore dei potenti onde indurli a prendere provvedimenti decisivi, radicali e innovativi. La fame nel mondo è la negazione del cristianesimo, come di qualsiasi altra religione. Mi sto ripetendo in continuazione, ma, come dicevano i latini, "repetita iuvant". Se le risorse fossero distribuite nel modo giusto, ci sarebbe sufficiente cibo per sfamare tutti e nessuno morirebbe di fame nella FAMIGLIA UMANA. Caro Papa, vorrei avere la penna di un premio Nobel per scriverti in modo più elegante. Invece devi accontentarti di questa modesta prosa. Ti prego di non guardare allo stile ma alla sostanza delle cose che dico. La mia coscienza non mi dà tregua. Devo parlare. Sento che Gesù è d'accordo con me. Colui che due millenni fa ha sfamò 5.000 persone in un giorno, oggi non sarebbe d'accordo sul fatto che tutti devono avere almeno un tozzo di pane da mettere nella pancia? Il 25 dicembre io non mangerò niente, in segno di solidarietà con coloro che crepano di fame. Io mi domando e dico: con che coraggio possiamo augurare BUON NATALE a chi non ha neppure una mollica di pane? Svegliamoci! Questo mondo è qualcosa di infernale perché c'è troppa stolta e vigliacca rassegnazione da parte nostra. Quelli che sono così scheletriti da far paura solo a vederli in fotografia, sono nostri PROSSIMI, sono quelli che il Maestro Gesù di Nazareth ci ha insegnato a considerare fratelli, sono creature del nostro comune Padre celeste. E se Gesù tornasse, per ipotesi, all'improvviso dicendoci: "Mi state lasciando morire di fame, come fate a dire che siete miei fratelli?". Cosa risponderemmo? Forse questo: "Ma noi non ti abbiamo mai visto patire la fame!". E Gesù risponderebbe: "Io sono dentro ogni essere umano, e quindi anche dentro quei milioni di bambini, donne, uomini e anziani che voi lasciate morire di fame". Il nostro benessere economico significa la loro fame, i loro stenti e la loro morte. La cosa più triste e squallida, anzi mostruosa, è che i potenti della terra hanno soldi per tutto (soprattutto per gli armamenti), ma per coloro che muoiono di fame hanno solo pochi spiccioli. A mio avviso, il progresso e la civiltà non esistono fino a quando ci sarà una sola persona che muore per fame. Caro Papa, adesso tocca a te ...
Daniele Barbarotto
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