martedì 7 aprile 2009

Anche gli animali provano emozioni e soffrono


E' assolutamente indispensabile neutralizzare lo strapotere della cultura antropocentrica, che consente agli uomini di perpetrare i più efferati crimini, nei confronti degli animali e della natura, senza per questo sentirsi colpevoli, sviluppando sentimenti d'indifferenza e d'insensibilità verso il dolore e la morte, non solo degli animali, ma pure delle persone. Però il danno peggiore che provoca tale nefasta cultura è il dare al mondo l'immagine di un Dio parziale e ingiusto: buono e generoso solo nei riguardi degli uomini, magnanimo soltanto verso la condizione umana, ma indifferente alle sofferenze di miliardi e miliardi di altre Sue creature. Io sono del parere che mai si comprenderanno a sufficienza gli effetti oscurantisti che ha sulla coscienza dell'uomo la cultura antropocentrica. Con essa, infatti, l'uomo crede che gli animali non possiedono il suo stesso diritto di esistere; che una mucca o un agnello non soffrono allo stesso modo dell'uomo; che un cane o un gatto non hanno lo stesso suo sentire e quindi, egli crede, che può disporre di essi come fossero oggetti senz'anima, incapaci di sentimenti e di dolore. Purtroppo ci è stato insegnato che Dio è buono perché ama l'essere umano. Punto e basta, come se il creatore fosse incapace di amare nella stessa misura tutte le altre Sue creature.
Daniele Barbarotto

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