venerdì 11 dicembre 2009

Lettera aperta al Papa


Caro Papa, è inammissibile che anche solo un essere umano muoia per fame. I potenti della terra potrebbero risolvere il problema della morte per fame, ma non lo fanno. Ti propongo di digiunare con l'obiettivo di attirare l'attenzione sulla SOLUZIONE da dare a questo drammatico problema. Dovresti chiedere che la fame nel mondo venga debellata SUBITO E DEFINITIVAMENTE. Tra poco è Natale, ma milioni di bambini e adulti non avranno neppure una mollica di pane da mangiare. Non posso far finta di niente. Io digiunerò per esprimere loro la mia solidarietà. Unisciti a me e ai miei amici di Facebook: il tuo digiuno avrebbe una risonanza enorme. Ci rivolgiamo a te perché sei la figura morale più autorevole a livello planetario. Ogni essere umano ha DIRITTO di mangiare. Bisogna fare breccia nella mente e nel cuore dei Governi onde indurli ad assumere provvedimenti decisivi. Il progresso e la civiltà non esistono fino a quando ci sarà una sola persona che muore per fame. Caro Papa, cosa farai?

Daniele Barbarotto

sabato 5 dicembre 2009

Caro Papa, ti scrivo ...



Caro Papa, mi chiamo Daniele Barbarotto, abito a Napoli, e oso scriverti perché ho visionato un video sulla fame nel mondo che mi ha sconvolto. So che devo fare certe cose, anche se sono una persona semplice. Sono un uomo comune di 52 anni e quello che sto facendo non so dove approderà. Ma se non lo facessi, impazzirei perché mi sentirei il più vigliacco degli uomini. E' successo tutto all'improvviso. Siccome voglio essere chiaro e preciso fino in fondo, ecco il video che mi ha catapultato in iniziative che non so a cosa serviranno e dove porteranno. Ed ora, Santo Padre, per piacere, guardalo questo video:
F.M.I.FAME NEL MONDO VERGOGNA DEI POTENTI
http://www.youtube.com/watch?v=Bf2eg6rfC_g
L'altro giorno, il 2 dicembre, su Facebook ho fondato un gruppo per aggregare quanti condividono il mio sogno di un'umanità migliore:

Fame nel mondo, vergogna mostruosa
http://www.facebook.com/group.php?gid=330087145261&ref=ts
Dobbiamo fare in modo che cessi questo scandalo! E' inammissibile che anche solo un essere umano muoia per fame. Finché pensiamo che le sofferenze, i dolori, le pene e le privazioni di altre persone, magari lontane, non ci toccano, non ci coinvolgono, non avremo pace nel mondo e non vivremo tranquilli. La cosa più triste e squallida, anzi mostruosa, è che i potenti della terra hanno soldi per tutto, tranne che per coloro che muoiono di fame. Potrebbero risolvere il problema della fame nel mondo, ma purtroppo questi uomini hanno altre discutibili priorità. Caro Papa, ti propongo di fare un DIGIUNO AD OLTRANZA per focalizzare SUL SERIO l'attenzione mondiale sulla SOLUZIONE da dare alla fame nel mondo. Dovresti poi cessare il digiuno solo dopo aver ricevuto adeguate e sicure garanzie che la fame nel mondo sarà debellata SUBITO E DEFINITIVAMENTE. Tra poco è Natale. L'Occidente festeggerà la nascita di Gesù, e nel contempo milioni di bambini e adulti non avranno neppure una mollica di pane. Non posso far finta di niente. Pertanto a Natale digiunerò. Santo Padre, la fame nel mondo è una cosa inaccettabile, è una vergogna per tutti noi! La morte per fame è un olocausto che abbiamo accettato fino ad oggi e non capisco perché. C'è stata la Shoah che ha fatto circa sei milioni di morti durante la seconda guerra mondiale e giustamente siamo tutti concordi nel dire che mai più deve ripetersi una cosa del genere. D'accordissimo. La fame nel mondo non è un altro olocausto, non è un'altra shoah? Vorrei usare, Santità, dei toni più moderati, ma, credimi, non ci riesco. Come si fa ad augurare buone feste a quei milioni di persone che non hanno niente di niente da mettere sotto i denti? Per loro non è mai festa anzi tanti di loro moriranno da un momento all'altro. Ciò che scrivo, me ne rendo conto, è imbarazzante. Ma devo farlo, altrimenti non avrò più il coraggio di guardarmi allo specchio. Mi sento un mostro per non aver capito prima queste cose. Ho considerato da sempre la fame nel mondo come qualcosa di ineluttabile. Ora mi rendo conto che questa mentalità è disfattista, satanica e vile. La morte per fame è un crimine contro l'umanità. Questo voglio dirlo a chiare lettere. E aggiungo: c'è fame nel mondo perché non c'è equità. Caro Pontefice, lo ribadisco, un tuo digiuno di un giorno (o di più giorni consecutivi) a Natale o in altro periodo dell'anno avrebbe una risonanza senza precedenti nella storia. E' vero che tanti si domanderebbero: ma che cosa è successo a papa Benedetto XVI°? Ma è anche vero che tu ti sentiresti infinitamente felice e sicuro di sostenere una causa giusta, nobilissima e sacrosanta. Caro Papa, non chiederti a cosa può servire concretamente un tuo digiuno contro la morte per fame nel mondo. Se pensi che sia la cosa giusta, falla, e nello stesso tempo chiedi a Dio di assisterti in questa clamorosa iniziativa. Mi rivolgo a te, Santo Padre, perché ti reputo la figura morale più autorevole a livello planetario, l'uomo più adatto a smuovere le acque del torpore. Lo ripeto ancora: un tuo digiuno protratto magari per qualche giorno lancerebbe un segnale così benefico e potente da segnare una rivoluzione nel modo di intendere i diritti umani, e conferirebbe al cristianesimo una luce migliore. Tra poco è Natale. L'Occidente festeggerà mangiando a più non posso, mentre milioni di esseri umani continueranno a patire i morsi della fame. Non posso tacere. A Natale io digiunerò! Stanno scritte nella Bibbia le seguenti parole di Gesù: «Venite, voi, i benedetti del Padre mio; eredate il regno che v’è stato preparato sin dalla fondazione del mondo. Perché ebbi fame, e mi deste da mangiare; ebbi sete, e mi deste da bere; fui forestiere e m’accoglieste; fui ignudo, e mi rivestiste; fui infermo, e mi visitaste; fui in prigione, e veniste a trovarmi» (Matteo 25:34–36). Caro Papa, regolati come ti suggerisce il cuore. Non sono io che devo convincerti, devi convincerti da te stesso. Il giorno di Natale io non mangerò. Così ho detto e così farò. Sento che devo farlo. Caro Joseph, bisogna assolutamente fare in modo che si affermi un nuovo paradigma, che porti all'abolizione della fame dal mondo. Ogni essere umano ha DIRITTO di vivere, di mangiare, di bere, ecc. La fame nel mondo è una cosa incivile, disumana, mostruosa. Bisogna fare breccia nella mente e nel cuore dei potenti onde indurli a prendere provvedimenti decisivi, radicali e innovativi. La fame nel mondo è la negazione del cristianesimo, come di qualsiasi altra religione. Mi sto ripetendo in continuazione, ma, come dicevano i latini, "repetita iuvant". Se le risorse fossero distribuite nel modo giusto, ci sarebbe sufficiente cibo per sfamare tutti e nessuno morirebbe di fame nella FAMIGLIA UMANA. Caro Papa, vorrei avere la penna di un premio Nobel per scriverti in modo più elegante. Invece devi accontentarti di questa modesta prosa. Ti prego di non guardare allo stile ma alla sostanza delle cose che dico. La mia coscienza non mi dà tregua. Devo parlare. Sento che Gesù è d'accordo con me. Colui che due millenni fa ha sfamò 5.000 persone in un giorno, oggi non sarebbe d'accordo sul fatto che tutti devono avere almeno un tozzo di pane da mettere nella pancia? Il 25 dicembre io non mangerò niente, in segno di solidarietà con coloro che crepano di fame. Io mi domando e dico: con che coraggio possiamo augurare BUON NATALE a chi non ha neppure una mollica di pane? Svegliamoci! Questo mondo è qualcosa di infernale perché c'è troppa stolta e vigliacca rassegnazione da parte nostra. Quelli che sono così scheletriti da far paura solo a vederli in fotografia, sono nostri PROSSIMI, sono quelli che il Maestro Gesù di Nazareth ci ha insegnato a considerare fratelli, sono creature del nostro comune Padre celeste. E se Gesù tornasse, per ipotesi, all'improvviso dicendoci: "Mi state lasciando morire di fame, come fate a dire che siete miei fratelli?". Cosa risponderemmo? Forse questo: "Ma noi non ti abbiamo mai visto patire la fame!". E Gesù risponderebbe: "Io sono dentro ogni essere umano, e quindi anche dentro quei milioni di bambini, donne, uomini e anziani che voi lasciate morire di fame". Il nostro benessere economico significa la loro fame, i loro stenti e la loro morte. La cosa più triste e squallida, anzi mostruosa, è che i potenti della terra hanno soldi per tutto (soprattutto per gli armamenti), ma per coloro che muoiono di fame hanno solo pochi spiccioli. A mio avviso, il progresso e la civiltà non esistono fino a quando ci sarà una sola persona che muore per fame. Caro Papa, adesso tocca a te ...

Daniele Barbarotto

lunedì 30 novembre 2009

I fiori sorridono


Nella semplice quotidianità
amabilmente parlottano i fiori
nelle scintillanti arie di musica,
mentre i miei tanti pensieri
si librano in volo come farfalle.
Felici i miei respiri ballano
nella piacevolezza del tempo.
Cammino lungo le strade
per dissetarmi di vento e odori
nei prati che vivono di schiamazzi
e di luce. M’inebrio d’immenso
e mi sbarazzo del ciarpame mentale.

Daniele Barbarotto

mercoledì 25 novembre 2009

Violenza contro le donne



In altre occasioni ho reso note le mie opinioni in merito alla violenza contro le donne. Non posso esimermi dal ribadire, grosso modo, gli stessi concetti. Un uomo che ricorre alla violenza, alla forza bruta, non è un essere umano: è un mostro, è un tiranno, è uno stronzo. Per motivi di tempo, mi fermo qui. E poi, non occorrono troppe parole per stigmatizzare quella che è una turpe vigliaccata da parte di individui ottusi, che non sanno rispettare le donne che dicono di amare. Donne, fate valere i vostri diritti! Le leggi che vi tutelano esistono! Siate fiere e forti!

Mi piace proporvi la visione di qualcosa di decisamente importante e illuminante

Un abbraccio a tutte.
Daniele Barbarotto

venerdì 13 novembre 2009

Alla mamma che vuol crescere un bambino vegetariano



Puoi crescere il tuo bambino come lacto-ovo-vegetariano o come vegano (vegetariano stretto). Sappi che le diete vegetariane sono adatte ad ogni periodo della vita. "L'American Dietetic Association ed i Dietitians of Canada affermano che le diete vegetariane correttamente bilanciate sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale e che comportano benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. (...) Le diete vegane ben bilanciate ed altri tipi di diete vegetariane risultano appropriate per tutti gli stadi del ciclo vitale, ivi inclusi gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia ed adolescenza." Se vuoi saperne di più sulla posizione di Medici e Dietisti sulle diete veg, leggi qui: http://www.scienzavegetariana.it/ C'è anche la sezione: bambini vegetariani. Il famoso pediatra Luciano Proietti ha scritto un libro intitolato: "Figli vegetariani". Te ne consiglio caldamente la lettura. Luciano Proietti, medico pediatra con alle spalle un’esperienza sul campo, oltre che padre di tre figli, illustra come allo stato delle odierne acquisizioni scientifiche non solo sia possibile, ma vada sostenuta la scelta di un’alimentazione vegetariana nel bambino. Queste considerazioni sono il risultato di una lunga ricerca svolta dall’autore presso il Centro di auxologia della Clinica pediatrica dell’Università di Torino e di una raccolta di dati sui bambini vegetariani italiani, in collaborazione con l’Associazione Vegetariana Italiana (Avi), la Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana (Ssnv) e i Centri di Nascita Naturale. Ne è scaturita una banca dati con più di 2mila bambini cresciuti con una dieta lacto-ovo-vegetariana (la maggior parte) e lacto-vegetariana o vegana, in modo esclusivo almeno fino ai 3 anni e in molti casi mantenuta anche successivamente. Un’alimentazione priva di proteine animali infatti, non solo è compatibile con le indicazioni dei Larn (Livelli di Assunzione Raccomandata dei Nutrienti), ma nei primi due, tre anni di vita dovrebbe essere l’alimentazione raccomandata essendo la più fisiologica e quindi la più salutare. Negli anni successivi la dieta vegetariana e vegana può diventare anche uno spunto per invitare il bambino a riflettere e comprendere l’importanza del rispetto di sé stessi, degli animali e dell’ambiente. Ecco perché l'opzione vegetariana è un investimento in «salute» di proporzioni enormi per la società futura, su cui dovrebbero riflettere i responsabili della salute pubblica. "Figli vegetariani" è un manuale pratico e completo rivolto a genitori ed educatori, ricco di preziose indicazioni per un'alimentazione in armonia con le leggi naturali, basata su un’ampia esperienza e un solido senso pratico. Luciano Proietti è nato a Torino il 22 aprile 1948. A quattordici anni decide il suo percorso di vita: diventare medico e successivamente missionario. Questo percorso è condizionato dall’ambiente famigliare, profondamente religioso, e dalla «scoperta» del dottor Albert Schweitzer attraverso i suoi scritti. L’interesse per l’alimentazione vegetariana nasce successivamente, quando intorno ai diciotto anni viene in contatto col pensiero gandhiano. L’inizio dell’università coincide dapprima con l’impegno sociale: come capo scout e al servizio degli emarginati presso il Gruppo Abele con l’apertura del primo centro antidroga in Italia (1970); e successivamente con l’impegno politico nel Movimento antimilitarista nonviolento fondato da Capitini, che diede origine in Italia al Movimento vegetariano con la prima Associazione Vegetariana Italiana (Avi). Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia, si è specializzato in pediatria e inizia a occuparsi di nutrizione, specialmente di vegetarismo, macrobiotica e igienismo, con particolare riferimento all’età pediatrica. Nel 1975 svolge le prime ricerche in Italia sull’alimentazione vegetariana nel bambino presso il Centro di auxologia della Clinica Pediatrica dell’Università di Torino, diretto dal professor Lodovico Benso, con le prime valutazioni auxologiche di bambini vegetariani. Padre di tre figli, d’accordo con la moglie Carla, ha scelto di mantenere con i figli una rigorosa dieta vegetariana in famiglia e lasciare decidere a loro, al momento dell’ingresso nella scuola, cosa mangiare, spiegando le ragioni della propria scelta. I bambini vegetariani sono molto più in forma e più sani dei bambini che mangiano corpi morti. I genitori ancora ignoranti sono convinti che un bambino ha bisogno di animali morti per star bene. Così gli fanno mangiare prodotti a base di carne. Il bimbo carnivoro diventerà obeso con il colesterolo alto a 5 anni. Il bimbo vegetariano, fortunatissimo di avere dei genitori evoluti, sarà molto più sveglio e attivo di un bimbo appesantito da cadaveri. I vegetariani pesano, in media, circa il 10% in meno rispetto agli onnivori. Così il vegetarianesimo può proteggere dall'obesità e perciò dalla predisposizione al diabete e alle malattie cardiovascolari. Cara mamma vegetariana o vegana, se hai dei dubbi consulta un nutrizionista. Ma fai attenzione. Alcuni professionisti della nutrizione non sono abbastanza informati e favorevoli riguardo alle diete vegetariane. Puoi interpellare le associazioni dietetiche e chiedere di un dietologo esperto in vegetarianesimo [in Italia si possono trovare nominativi di medici, tra cui molti dietologi, favorevoli e/o esperti di vegetarianesimo, divisi per regione, sul sito www.scienzavegetariana.it]. Sia ben chiaro che non vi sono rischi connessi all'alimentazione vegetariana nell'infanzia e, recentemente, tale concetto è stato ribadito dalle autorevoli linee guida dell'American Dietetic Association e dei Dietitians of Canada (ADA) che nella loro "Posizione Ufficiale sulle Diete Vegetariane", redatta da associazioni di nutrizionisti. Rispetto a quanto precedentemente dichiarato nel 2003 viene ribadita l'adeguatezza nutrizionale delle diete vegetariane in tutti gli stadi del ciclo vitale, con ancora maggiore evidenza della validità di questo tipo di alimentazione nella prevenzione e nel trattamento delle più importanti malattie croniche. In apertura del documento si legge: "E' posizione dell'American Dietetic Association che le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete totalmente vegetariane o vegane, sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, e possono conferire benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. Le diete vegetariane ben pianificate sono appropriate per individui in tutti gli stadi del ciclo vitale, ivi inclusi gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia e adolescenza, e per gli atleti".

DANIELE BARBAROTTO

domenica 1 novembre 2009

Ama tutti!



Ama tutte le persone:
otterrai benedizione.
Ascolta sempre con calma:
di vittoria avrai la palma.
Parla dolce, non ferire;
non lasciarti intimidire!
Sii sempre ottimista,
la pace abbi di vista.

Daniele Barbarotto

giovedì 22 ottobre 2009

Etilista



Con la sua turpe mimica
mette a soqquadro l'aria.
Ogni giorno va a braccetto
con gli eccessi alcolici.
Alza il gomito più del dovuto
e ha un modo di vivere infernale.
Si scola un bicchiere dopo l'altro,
saetta intorno sguardi malati;
i suoi occhi sono confusi, torbidi;
il suo linguaggio è intriso
di banalità, volgarità e assurdità.
Il suo intelletto ottenebrato
cattura mosche, ragni e scarafaggi.
Il popolino lo chiama ubriacone
e lo prende in giro regolarmente.
E' proprio un povero diavolo
triste, debole e senza ideali.
.
Daniele Barbarotto


martedì 20 ottobre 2009

Volete combattere la fame nel mondo? Diventate vegetariani!




Nutrirsi è una necessità biologica, ma può diventare anche un atto etico. Chi di noi non rimane straziato di fronte alle immagini dei bambini che muoiono di fame e chi non avverte l’assurdità di questo orrore considerando l’ossessione di noi occidentali per le diete dimagranti e l’opulenza delle nostre tavole? Quanti di noi si rendono conto che, ogni volta che mangiamo, decidiamo non solo della nostra salute ma anche di quella del pianeta e dei suoi abitanti? Non voglio farvi passare l'appetito, però ritengo sia giusto pensare a come ognuno di noi possa contribuire a ridurre la forbice tra fame e opulenza. Senza privazioni, ma solo con un comportamento alimentare più responsabile. In un mondo in cui ogni anno 40 milioni di persone letteralmente crepano per fame e circa 15 milioni di bambini muoiono per malnutrizione, qualcosa di concreto va attuato. C’è un punto su cui ognuno di noi può e deve intervenire: il consumo di carne. Ecco qualche dato su cui riflettere: occorrono circa dieci chilogrammi di proteine vegetali per ottenere un solo chilogrammo di carne commestibile; 36 dei 40 paesi più poveri del mondo esportano cereali negli Stati Uniti, dove il 90% del prodotto importato è utilizzato per nutrire animali destinati al macello. L’America meridionale, per fare posto agli allevamenti, distrugge ogni anno porzioni di foresta amazzonica. Viviamo su un pianeta in cui un miliardo di persone non ha accesso all’acqua pulita e, per produrre un chilogrammo di carne di manzo, occorrono più di 3000 litri di acqua. E ancora: una mucca ha bisogno di un ettaro di terreno per vivere due anni, il tempo sufficiente per raggiungere il peso di circa 400 chili, di cui solo 290 diventano cibo. Il 50% dei cereali e il 75% della soia raccolti nel mondo servono a nutrire gli animali da allevamento. Come vedete, ci sono motivi sufficienti per pensare che sarebbe meglio conciliare etica e salute e orientarci verso una scelta vegetariana o addirittura vegana.
Vi suggerisco di dare un'occhiata a questo video: http://www.viverevegan.org/video.htm
.
Daniele Barbarotto










venerdì 16 ottobre 2009

EGO, DOLORI E PROBLEMI



Ci conviene morire all'ego e all'illusione della separazione. Lo sappiamo bene e lo ripetiamo spesso e volentieri. Tuttavia il superamento dell'ego può avvenire solo rimuovendone la causa. Il dolore, la preoccupazione, la vergogna, il senso di colpa - sintomi dell'ego - hanno una matrice comune: il giudizio. Quando giudichiamo o ci giudichiamo, istantaneamente produciamo separazione e disconosciamo l'UNO (Dio). Quando invece smettiamo di giudicare gli altri o noi stessi, (nella consapevolezza dell'Unità non fa differenza), possiamo cominciare ad amare gli altri incondizionatamente e ad amare, allo stesso modo, anche noi stessi. Finalmente possiamo beatamente riposare nell'Unità divina.
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DANIELE BARBAROTTO

mercoledì 7 ottobre 2009

Pulcino che parla



Vorrei levarmi di buon mattino
per volgere gli occhi al cielo.
Di luce naturale ho bisogno
per vivere, giocare e mangiare.
Invece la mia vita si svolge
in uno spazio tetro, angusto.
Il mio sogno è che un giorno
io possa vedere l'erba verde.

Daniele Barbarotto

martedì 6 ottobre 2009

L'inferno


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Un diavolaccio col forcone infuocato /
ridacchia sardonicamente /
mentre saltella sulla pancia /
di un uomo dannato per sempre. /
L'inferno è pieno di fuoco e zolfo,
alberi spogli, lamenti e imprecazioni. /
L'inferno è fatto di tristi pensieri, /
sentimenti negativi e disperazione. /
L'inferno è credere che Dio possa /
tormentare in eterno una creatura.
.
Daniele Barbarotto







venerdì 2 ottobre 2009

Al mio angelo custode


So bene che ci sei e che mi reggi, / so bene che mi parli e mi proteggi. / Sei dolce, mite e tanto paziente; / sempre calmo, lieve, ti turba niente. / Da sempre sei sinonimo di bontà. / Tu nelle ali porti la libertà. / Immagine sei di vera bellezza. / Quando ti penso mi vien contentezza. / Sei fido messaggero del Signore / e ben Lo servi in tutte le ore. / Aiutami così ch'io possa fare / le cose giuste e felice campare!
Daniele Barbarotto

mercoledì 30 settembre 2009

L'uomo e la donna



Ecco un capolavoro che vi comunicherà altra gioia!
Victor Ugo scrisse una poesia sul binomio uomo/donna.
Sono certo che l'apprezzerete e l'ammirerete. E' bellissima!

L’UOMO E LA DONNA

L’uomo è la più elevata delle creature.
La donna è il più sublime degli ideali.
Dio fece per l’uomo un trono, per la donna un altare.
Il trono esalta, l’altare santifica.
L’uomo è il cervello. La donna il cuore.
Il cervello fabbrica luce, il cuore produce amore.
La luce feconda, l’amore resuscita.
L’uomo è forte per la ragione.
La donna è invincibile per le lacrime.
La ragione convince, le lacrime commuovono.
L’uomo è capace di tutti gli eroismi.
La donna di tutti i martìri.
L’eroismo nobilita, il martirio sublima.
L’uomo ha la supremazia.
La donna la preferenza.
La supremazia significa forza;
la preferenza rappresenta il diritto.
L’uomo è un genio. La donna un angelo.
Il genio è incommensurabile;
l’angelo indefinibile.
L’aspirazione dell’uomo è la gloria suprema.
L’aspirazione della donna è la virtù estrema.
La gloria rende tutto grande; la virtù rende tutto divino.
L’uomo è un codice. La donna un vangelo.
Il codice corregge, il vangelo perfeziona.
L’uomo pensa. La donna sogna.
Pensare è avere il cranio di una larva;
sognare è avere sulla fronte un’aureola.
L’uomo è un oceano. La donna un lago.
L’oceano ha la perla che adorna;
il lago la poesia che abbaglia.
L’uomo è l’aquila che vola.
La donna è l’usignolo che canta.
Volare è dominare lo spazio;
cantare è conquistare l’Anima.
L’uomo è un tempio. La donna il sacrario.
Dinanzi al tempio ci scopriamo;
davanti al sacrario ci inginocchiamo. Infine:
l’uomo si trova dove termina la terra,
la donna dove comincia il cielo.

Victor Hugo


Questa poesia è

un dolce canto all'amore vero.

Daniele Barbarotto


martedì 29 settembre 2009

Tutto scorre



Sono assetato di Luce. Voglio pace e armonia. / La sabbia dorata saltella con magica euforia. / Le mie scroscianti risate dissolvono i fardelli. / Il tempo fluisce musicalmente / e nella mia vita il sole fa brillare la gioia. / L'eterna saggezza scorre come un fiume. / Un gattino ride sotto i baffi, / sfogliando un libro di favole. / Intanto io volo al di sopra dei problemi. / E il cuore mio riposa calmo e beato / tra prati in fiore e gente felice.
Daniele Barbarotto

lunedì 28 settembre 2009

A Napoli, volontari raccolgono l'olio esausto


Desidero parlare di una lodevole iniziativa promossa da Ilenia Incoglia, una giovane e simpatica individua di 25 anni. Ieri, domenica 27 settembre, a Piazza Vanvitelli, in gran forma dialettica, ha illustrato a diverse persone che transitavano di lì, i danni che provoca l'olio di frittura che le famiglie gettano nel lavandino. Quest'olio uccide il mare. Infatti va a formare una sottile pellicola impermeabile che impedisce l'ossigenazione e compromette l'esistenza della flora e della fauna. Insomma, quest'olio causa inquinamenti a largo spettro. Ilenia non è solo disinvolta e intelligentissima, ma possiede pure un'enorme carica di simpatia e di calore umano. Il sole splendeva dolcemente mentre la Nostra illustrava i pregi dell'iniziativa. Trovo lodevolissimo lo sforzo che questa ragazza compie per sensibilizzare l'opinione pubblica. Anche io, ora sono convinto che buttare l'olio nel lavandino è un errore macroscopico. L'olio possiamo e dobbiamo riciclarlo! Possiamo recuperarlo e salvaguardare così l'ambiente. Ogni volta che friggiamo, dovremmo raccogliere l'olio, conservarlo in un contenitore e poi consegnarlo al CONOE (consorzio nazionale oli esausti) che provvederà a riciclarlo. L'importanza di questa nuova abitudine da assumere non sarà sottolineata mai abbastanza. Sono stato testimone oculare del fervore e dell'entusiasmo che Ilenia e i suoi amici mettono in ciò che fanno. Un collaboratore-pilastro è Daniele Lastretti. Quasi con un ritmo da togliere il fiato, lui versava l'olio che la gente consegnava. Sono stati raccolti oltre 150 litri, in poche ore! E' stato un autentico successo: il doppio della volta precedente. Ilenia e i suoi amici costituiscono una squadra affiatata e meritano un grande applauso, perché stanno facendo del loro meglio per rendersi utili alla collettività. Concludo ricordando che Ilenia Incoglia è fondatrice di un apposito Gruppo su Facebook, dove è possibile reperire tante altre utili informazioni e, perché no, iscriversi:


A Napoli amiamo il mare,la natura,la terra e RICICLIAMO PURE L'OLIO ESAUSTO



Daniele Barbarotto

domenica 27 settembre 2009

Salmo 1 messo in poesia


Il malvagio non ha consolazione: / la sua vita è tutta depressione. / Felice chi non segue l'empio andazzo / e che mai si comporta come un pazzo. / Egli non imita i trasgressori / né passa il tempo con i detrattori. / Beato chi osserva di Dio la Legge / e che con virtù la sua vita regge. / Sereno chi medita giorno e notte: / meglio supererà tutte le botte. / Sarà come un albero rigoglioso: / avrà un successo meraviglioso. / Il Signore la sua condotta approva / e l'aiuta nell'ora della prova.
Daniele Barbarotto

venerdì 18 settembre 2009

Perdonate con tutte le vostre forze!


Non riuscire a perdonare è come bere una sostanza velenosa tutti i santi giorni, e attendersi poi che siano gli altri a stare male. Nutrire dentro di sé amarezza, risentimento, rancore e rabbia serve solo a farci stare male. E'davvero impossibile vivere in modo positivo e produttivo con tanta negatività nell'interiore. Chi perdona, invece, ottiene innumerevoli vantaggi. Perdonate, perdonate sempre, perdonate con tutto il cuore. Se perdonate ci sarà sicuramente più spazio nel vostro cuore, nella vostra mente e nel vostro spirito per apprezzare quel meraviglioso capolavoro che è la vostra esistenza! Perdonare fa bene alla salute. A questo proposito, vi suggerisco di andare a leggere un bel post, a questo link: http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/scienza_e_tecnologia/perdono-scienza/perdono-scienza/perdono-scienza.html
Questa lettura risulterà molto benefica.
Daniele Barbarotto

mercoledì 16 settembre 2009

Il segreto della felicità secondo la Kabbalah




Chi siamo realmente? Qual'è la nostra vera natura? Semplice: siamo il desiderio di essere felici. Vale a dire, tutti vogliamo ricevere piacere, godere. E questo viene chiamato dalla Kabbalah «il desiderio di ricevere». "Il desiderio di ricevere piacere costituisce l’intera materia della Creazione, dal suo principio alla sua fine…Tutte le miriadi di creature e le loro varietà non sono altro che valori stimati e modificati del desiderio di ricevere." (Il Kabbalista Yehuda Ashalag, alias Baal ha-Sulam, “Prefazione alla saggezza della Kabbalah”). Il desiderio di ricevere è molto più complesso di quello che possiamo supporre. Non è solamente un desiderio costante che ci spinge a cercare la felicità; questo desiderio di ricevere è quello che ci motiva a fare tutte le cose. Inoltre, il desiderio di ricevere cerca soddisfazione in ogni momento, non ci dà mai tregua. Esso determina anche il nostro umore. Ma c'è un problema: una volta che il nostro desiderio di ricevere è colmato, il piacere che sentiamo, gradualmente sparisce. Oscar Wilde certamente sapeva questo perché scrisse, "In questo mondo ci sono solo due tragedie. Una è non riuscire ad aver quello che si vuole, e l’altra è riuscirci. La seconda è ben peggiore; la seconda è una vera tragedia". La Kabbalah spiega la meccanica di questo processo: all’inizio vogliamo una cosa e facciamo degli sforzi per ottenerla. Nel momento in cui otteniamo quello che abbiamo tanto desiderato proviamo piacere, gioia, delizia, o, per dirla nel linguaggio della Kabbalah, il primo incontro tra il desiderio e il suo appagamento è il culmine del piacere. Fin qui tutto a posto, però il processo non è terminato. Nel momento in cui otteniamo ciò che desideriamo, il desiderio diminuisce. In altre parole, pian piano cominciamo a non desiderare più ciò che abbiamo raggiunto e, come risultato, il nostro piacere inizia a offuscarsi fino a scomparire totalmente. Passiamo degli anni sognando una bella macchina sportiva e appena l’otteniamo siamo pieni d’eccitazione, per alcune ore o alcuni giorni. Però presto ci ritroviamo a goderne meno ogni giorno che passa finché non ci dà più nessun piacere. Il professore Richard Easterlin, un pioniere nella ricerca sulla felicità, chiama questo fenomeno “adattamento edonista”. Significa: «Abbiamo una macchina nuova, e ci abituiamo. Abbiamo dei vestiti nuovi, e ci abituiamo anche a questi… Ci abituiamo velocemente ai piaceri raggiunti». Questo però non può essere il finale, non è vero? Tutti quanti aneliamo ad un piacere duraturo. La Natura ci ha messi per caso in un circolo vizioso che ci mantiene infelici per sempre? No di certo. E la Kabbalah ci insegna che la Natura non è per niente crudele; infatti, il suo unico desiderio è quello di donarci la felicità che cerchiamo. Il proposito della Natura è quello di permetterci di arrivare a una vera, completa e durevole felicità. Siamo molto più vicini alla meta di quello che pensiamo. Tuttavia la felicità non ha niente a che vedere con quanti soldi facciamo o quanto riuscito sia il nostro matrimonio. E non ha niente a che vedere con qualsiasi altro piacere che cerchiamo di ricevere. La felicità permanente può essere percepita soltanto se si usa un principio differente di godimento. A questo punto, la Kabbalah ci aiuta a risolvere il problema della felicità alla sua radice. Abbiamo già visto perché non ricaviamo un piacere duraturo da una cosa: perché appena il piacere incontra il desiderio, il desiderio si neutralizza. E, siccome il desiderio è neutralizzato, non sentiamo più il piacere. Allora, il segreto della felicità, come spiega la Kabbalah, è quello di aggiungere un ingrediente a questo processo, l’ingrediente dell’“intenzione”. Questo significa che, pur continuando a volere come prima, imponiamo una giusta direzione al nostro desiderio: lo dirigiamo verso l’esterno, come se stessimo donando ad un'altra persona. In altre parole, questa intenzione fa diventare il nostro desiderio un passaggio per il piacere. Dunque, il piacere che sentiamo non finirà; continuerà attraverso il nostro desiderio, seguendo la nostra intenzione. Così il nostro desiderio potrà ricevere continuamente forza, senza mai estinguersi. Questa è la formula per il piacere senza fine, la felicità infinita. Quando un individuo applica questa formula, passa attraverso una transizione profonda e inizia a sentire piaceri differenti.. La Kabblah li chiama “spirituali”, e sono piaceri infiniti. In conclusione, cos’è la felicità? È quello che sentiamo quando appaghiamo il nostro “desiderio di ricevere”. Perché il desiderio presto si eclissa? Perché il piacere fa diminuire il nostro desiderio, e senza desiderio non possiamo provare piacere. Allora, qual'è la formula per il piacere senza fine? Aggiungere una “intenzione di dare” al nostro “desiderio di ricevere”. In tal modo, il piacere continuerà a fluire attraverso il nostro desiderio, ad oltranza. La vera felicità si fa sempre più vicina, mentre impariamo come sentirla e come aggiungere un’intenzione al nostro desiderio. Studiando la Kabbalah acquisiamo in modo naturale questa intenzione spirituale e cominciamo a ricevere come la Natura vuole che facciamo. È per questo che “Kabbalah” in ebraico vuol dire “ricezione”: è la saggezza che ci insegna a ricevere in modo positivo.
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Daniele Barbarotto

venerdì 11 settembre 2009

Amore a nostra disposizione



Quanto amore avete nella vostra vita? Se non ne avete abbastanza, dove lo state cercando? Anzitutto dovete sapere che l’Amore è Energia illimitata, liberamente disponibile per chiunque e per sempre. Se non avete amore a sufficienza nella vita, vuol dire che state guardando nel posto sbagliato. L’amore non viene a voi da fonti esterne e non è fondato soltanto su relazioni romantiche. Eppure considerate quanti sforzi molti individui compiono! Tanti stanno cercando l’amore disperatamente; vogliono trovare una persona che li amerà e li farà sentire completi. Tuttavia il vero amore è uno stato d’essere. Non proviene da una relazione con altri, ma dall’interno di voi stessi. Se non amate ogni area della vostra vita per come essa è attualmente, non sarete capaci di trovare l’amore che state cercando. Potete anche essere delle bravissime persone, ma non potete manifestare quanto non credete già di possedere. Quando sapete che l'amore è in voi e siete in sintonia con l'amore dentro di voi, voi sentite gioia e la vita vi appare meravigliosa. La vostra percezione dell'amore è uno stato di essere. E potete attrarre amore a voi senz'alcuna limitazione e in tutte le zone della vostra vita. Se, per esempio, non amate il vostro lavoro, non avete gioia quando lavorate. Forse avete un lavoro che non va bene per voi, oppure lavorate per un’impresa che non è adatta per voi o fate una carriera che non è valida per voi. Credete di meritare di ottenere un posto di lavoro che vi apporti gioia? Lo stesso è valido per ogni parte della vostra vita. L'amore è parte del flusso universale e, se dovete lavorare duro per ottenere amore e gioia, voi state guardando nei posti sbagliati e state rivolgendovi al posto di lavoro da una prospettiva sbagliata. Quando siete nello STATO DI AMORE, lasciate andare quello che non vi serve e attirate verso di voi a voi la gioia. Sapete che l’Universo vi fornirà qualcosa che è più appropriato per il vostro Bene più elevato. Potreste amare i vostri famigliari, ma avere una relazione difficile con loro. L’amore incondizionato vi consente di amarli, senza giudicarli, e di condurre nella vostra vita delle persone che vi rispetteranno, onoreranno e ameranno, fornendovi quel supporto emotivo che non ricevete dai membri della vostra famiglia. Create amore in tutte le aree della vostra vita! Cominciate col credere che l’amore è dentro di voi, attorno a voi, liberamente disponibile per voi e già vostro. Non potete trovare l’amore che cercate in qualcun altro o in un’altra situazione se sono limitate le vostre convinzioni in merito alla disponibilità dell’amore. L’amore incondizionato è l’Energia che tiene assieme l’Universo ed è sempre disponibile per voi. Se non avete abbastanza amore nella vostra vita, riflettete su quanto credete in merito all’amore e a quanto di esso pensate di meritare. Poi iniziate ad amare voi stessi, la vostra vita, ogni persona e ogni cosa. E’ solo quando siete in grado di amare una situazione che voi potete cambiarla, è solo quando siete capaci di accettare ogni cosa, senza giudizio, che potete stare nel potere dell’amore e attrarre a voi amore in tutte le aree dell'esistenza. Datevi da fare: esprimete il vostro amore per ogni cosa della vostra vita, perfino e specialmente per quelle cose che stanno causandovi dispiaceri o difficoltà. E osservate poi i miracoli che vi porterà il sapere che l’amore incondizionato è tutto attorno a voi! Forse vi sentite rifiutati dagli altri, non amati nel modo in cui l'amore viene normalmente concepito. Dovete sapere che l’amore è ben altra cosa. Dobbiamo smettere di commiserarci e di pensare negativo. Da ora in poi impegnamoci a pensare positivo e quando ci accorgiamo di ricadere nel pensiero negativo, facciamo un sorrisino e riprendiamo a produrre positività. Ringraziamo lo Spirito Universale di essere persone speciali amate da Lui anzitutto. Egli ci ama. Egli dimora dentro di noi. Facciamogli spazio. Come? Lodandolo, ringraziandolo e benedicendolo per come si dipana ora la nostra vita, con tutte le sue luci e ombre, carezze e ferite, gioie e dispiaceri, gratificazioni e delusioni. Apprezziamo anche le cose minime, apparentemente senza importanza! Esprimiamo sempre gratitudine ed evidenziamo gli aspetti gradevoli nel carattere delle persone! Possiamo rivoluzionare la nostra vita! Accettiamoci così come siamo e facciamo lo stesso nei confronti degli altri. Doniamo amore! Facciamo complimenti mirati: tutti avvertono il bisogno di essere accettati e valorizzati. Parliamo sempre delle cose buone che succedono nella nostra vita, mettiamole sotto i riflettori. Vedremo che sempre più ci accadranno cose positive. Le nostre rose avranno sempre meno spine e gusteremo una felicità via via maggiore e più duratura!!
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Daniele Barbarotto

mercoledì 9 settembre 2009

Allegria!



Dei quiz il re tu sei stato / e tutti c'hai rallegrato. / La vita in televisione / hai vissuto da leone. / Hai giocato da signore / con le nostre belle ore. / Tutti noi, grandi e piccini, / ti siam rimasti vicini. / Di te ci restan ricordi, / dalla fine ai primordi. / Or lassù voghi in canoa / e noi ti diciam: Aloha! /
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Daniele Barbarotto

lunedì 7 settembre 2009

Leggiadre farfalle




Quand'ero bambino / mi divertivo / a rincorrere le farfalle. / Saltellavo in mezzo ai prati, / mi sedevo sull'erba / con una mia amichetta. / Mi piaceva il gioco all'aperto. / Vedevo il mio gatto / rincorrere gli uccelli. / Osservavo un adulto / che coltivava i fiori. / Stavo felice in mezzo / alle bellezze della natura. /Ma le farfalle erano bellissime / e i loro colori mi lasciavano / a bocca spalancata. /
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Daniele Barbarotto

venerdì 4 settembre 2009

Pedalando ...



Ragazzi maleducati parlano a voce alta. / Gesticolando come orsi impazziti, / scagliano pietre contro un albero. / Le loro parolacce sibilano nell'aria. / Eppure tornerà il buon senso, / come il sole tornerà con l'aurora. / Ho deciso: voglio essere saggio. / Meglio anticipare che posticipare. / Il male deve indietreggiare / e il bene avanzare. / Sto facendo un giro in bicicletta, / cogitando sul significato della vita. / In questo pianeta, diverse persone /attualmente muoiono di fame / mentre altre crepano d'obesità. / Una soluzione tuttavia esiste: / da ciascuno secondo le sue possibilità, / a ciascuno secondo i suoi bisogni. / Anche le Piramidi d'Egitto / sono d'accordo con me. / Giunto ad una fontana, mi chino a bere. / Un vecchio mi saluta e tra poco / mi racconterà gli stessi episodi.
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Daniele Barbarotto

giovedì 3 settembre 2009

Povero ubriacone!



Brandisce con mano malferma/ una bottiglia di vino, saettando / intorno a sé sguardi torvi, tenebrosi. / L'alcolizzato, recita frasi sconnesse: / è un delirio dopo l'altro./ Stargli vicino è rischioso / quanto guadare un fiume / infestato da coccodrilli. / Ma l'etilista è un pover'uomo, / precipitato nel viscido abisso / di un'avvilente schiavitù. / E' disperato, senza valori e senza scopi; / la sua vita è un vicolo cieco, / la sua speranza è più piccola / di una capocchia di spillo. / Però quest'essere tanto abbrutito, / opportunamente aiutato, potrebbe / trionfare sulle forze della negatività / e riprendere in mano il volante, / tornando ad essere un vero uomo.
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Daniele Barbarotto

martedì 1 settembre 2009

Che caldo bestiale!


Fa ancora molto caldo. / I miei pensieri sono torridi, / ma l'estate, comunque, è una stagione / molto bella e colorata. / Il sole dardeggia implacabile, / ma io penso sempre positivo. / Soffro per l'alta temperatura, / ma gioisco per i frutti e le bibite. / Faccio al caldo le pernacchie, / me la rido e mi ripeto / che tutto scorre, anche il clima. /
Daniele Barbarotto

domenica 9 agosto 2009

Estate: tempo di frutta, tra l'altro.


La frutta è davvero l’alimento perfetto, richiede il minimo di energia per essere digerito e restituisce al nostro organismo il massimo. L’unica sostanza che alimenta il cervello è il glucosio, e la frutta è composta in larga misura di fruttosio facilmente convertibile in glucosio. Generalmente la frutta contiene dal 90 al 95% di acqua, il che significa che è anche disintossicante, oltre che nutriente. L’unico problema che comporta è che molte persone non sanno quando mangiarla in modo da utilizzare efficacemente le sostanze nutritive. La frutta va sempre mangiata a stomaco vuoto, per la precisa ragione che non subisce la prima digestione nello stomaco, bensì nell’intestino tenue. La frutta attraversa in pochi minuti lo stomaco ed entra nell’intestino dove libera i propri zuccheri. Se nello stomaco sono presenti altri cibi, la frutta rimane intrappolata e comincia a fermentare. La frutta migliore è quella fresca, e altrettanto salutari sono le spremute di frutta fresca, che sono certamente migliori dei succhi di frutta che si comprano al supermercato. I succhi di frutta preconfezionati sono privi di parecchie caratteristiche di freschezza, anche perché molte volte il succo viene scaldato durante il processo di sigillatura, con la conseguenza che si acidifica; e non è un caso che spesso, dopo aver bevuto un succo di frutta preconfezionato, cominciano ad arrivare bruciori di stomaco molto fastidiosi. Conclusione: carissimi, mangiate tanta frutta fresca e sempre lontano dai pasti.
Daniele BARBAROTTO

venerdì 31 luglio 2009

Il volto del mare


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Il mare scandisce le ere,
si guarda allo specchio,
i suoi occhi sprizzano blu.

Una sapiente sfrenata violenza d'onde s'abbatte
sulle pareti sanguinanti del nostro quotidiano andazzo
che trasuda dolore e sgomento per i tetri notiziari
che ogni giorno la TV sforna a getto continuo.
Nell'acqua dormono segreti di passato e futuro.
Immersi tra spasmi e ridolini, tra spumeggianti
pensieri ed emozioni spruzzanti cogitamenti
di vita suadente e pallida come lenzuola.

Uno schiaffo sulle acque fa il solletico al mare.
Io credo nella forza del mare come credo nella
forza della bontà. Il mare ti ascolta e ti capisce.
Ma tu devi restare in silenzioso raccoglimento.
Ascolto gli inni del mare. L'abisso è musica,
i fondali marini sono orchestra creativa.

Il mare è un abbraccio liquido e trasparente
come la sincerità d'un cuore che si espande.

giovedì 16 luglio 2009

Questione di buon senso



Diverse persone si stanno avvicinando all’alimentazione vegetariana. Come spiega egregiamente Jeremy Rifkin, autore di saggi di successo, nel suo ultimo libro “Ecocidio”- ascesa e caduta della cultura della carne (ed. Mondadori ) si assiste alla crisi dell'Occidente e della sua cultura predatoria, che tra l’altro causa spaventosi sprechi di cereali usati nell’alimentazione animale e inoltre problemi quali obesità, malattie cardiocircolatorie, tumori, ecc. tra la gente. Però non è sufficiente sapere queste cose per diventare vegetariani da un giorno all’altro! Anzitutto lo si dovrebbe fare partendo da proprie motivazioni e dopo una presa di coscienza di questi problemi, inclusa la sofferenza degli animali, che solitamente è poco conosciuta dai consumatori in quanto poco si sa dell’allevamento, del trasporto, della macellazione, dei maltrattamenti a cui gli animali vengono sottoposti e che se osservati direttamente farebbero rabbrividire molti mangiatori di carne. Ora, chi ha maturato la convinzione di eliminare la carne e il pesce, dovrebbe assumere questo come un obiettivo da conseguire gradualmente. Tuttavia prima di fare a meno della carne, è consigliabile acquisire informazioni di base sull'alimentazione vegetariana, anche minime, per poter fare il passaggio senza troppa superficialità. Il risultato positivo del tentativo di diventare vegetariani in modo permanente si ottiene se si hanno pazienza e perseveranza. Ribadisco un concetto fondamentale: l'alimentazione vegetariana non è carente di nulla! "Neppure l’alimentazione vegetariana di tipo vegano (che esclude anche i prodotti derivati dal latte e le uova) produce carenze accertate per quanto riguarda proteine e sali minerali essenziali. Le diete vegetariane in genere sono poi assolutamente complete, sia per quanto riguarda gli amminoacidi essenziali (assicurati dalla presenza di cereali e legumi, dei formaggi e delle uova), sia per minerali e vitamine". Così si è espresso nel marzo del ’98, Giuseppe Rotilio, allora presidente dell’Istituto Nazionale di Nutrizione, circa la dieta vegetariana.

Concludo proponendovi di visionare i seguenti video.

Perché diventare vegetariani


La nipote di Che Guevara è una convintissima vegetariana http://pensierimadyur.blogspot.com/2009/06/la-nipote-del-che-seminuda-favore-degli.html

Ora vi saluto, augurandovi di fare sempre scelte ottimali.

DANIELE BARBAROTTO

venerdì 10 luglio 2009

Leggere reca vantaggi


E’ sicuramente vantaggiosissimo avere una mente aperta, spalancata sull’universo. Leggere è bello e proficuo perché ci porta ad essere attenti, curiosi nei confronti delle nuove idee e circa gli ulteriori sviluppi delle situazioni. Leggere è utilissimo. Non si finisce mai di imparare e chi sa di più, può di più. Maggiori conoscenze garantiscono maggiori realizzazioni. Vi invito a coltivare la lettura per migliorare la vostra vita e dare nuovi nobili impulsi alle vostre azioni.

Daniele Barbarotto

giovedì 2 luglio 2009

Furtiva manata sulla fronte


Mentre salgo le scale / dell'instancabile memoria, / fuori da un negozio / un ragazzo passa / la vernice sul pannello / delle giornaliere illusioni. / Intanto io covo nel cuore / la speranza che / le positive profezie / non si mutino in effimere / bollicine di sapone. / Il mio angelo dice che / presto una deliziosa danza / ci porterà gioia e libertà.

Daniele BARBAROTTO

martedì 23 giugno 2009

FATELA GIRARE A TUTTI PER FAVORE!!!!!



Per l'amor di Dio, aiutaci a diffondere questa foto al maggior numero possibile di persone. Questa bimba è stata sequestrata in una spiaggia di S. Paolo Brasile (Praia de Engenho). Invia la foto, il costo è zero e può aiutare molto. Dio di sicuro ti ricompenserà. Oggi stai aiutando qualcuno, domani tu potrai essere aiutato. Pensa solo a questo! Non essere indifferente. Che Dio benedica tutti quelli che ci aiutano. Paqui GARCIA 964 517056 - 605 279195
Ho ricevuto questo appello e lo giro a voi. Fate quello che vi dice il cuore.
Daniele Barbarotto

giovedì 18 giugno 2009

Lunedì niente carne!


"Non mangiate carne almeno il lunedì." Questa la proposta dell’ex Beatles Paul McCartney. Vegetariano da parecchi anni, è stato l’ultimo vip in ordine di tempo a prestarsi come testimonial nelle campagne di Peta per un’alimentazione vegetariana. In un’intervista al periodico "The Grocer" invita i britannici a fare a meno della carne per un giorno alla settimana. Obiettivo dei lunedì vegetariani lanciati dal cantante è combattere i cambiamenti climatici. Effettivamente dal punto di vista dell’effetto serra la carne è peggio del Suv. Produrre un chilo di carne, praticamente, vuol dire introdurre nell’atmosfera tanta anidride carbonica (il gas dell’effetto serra) quanta se ne produce guidando per tre ore un Suv e lasciando per giunta le luci di casa tutte accese. Senza contare che per nutrire il bestiame si sottraggono enormi quantità di acqua e terreno agricolo alla produzione di cibo destinato agli uomini. La carne “restituisce” solo una piccolissima parte del nutrimento che un animale ha consumato durante la sua vita. Per ottenere un chilo di carne ci vogliono da 3 a 10 chili di proteine vegetali e 16.000 litri d’acqua. Nell’intervista a "The Grocer" McCartney ha precisato che i lunedì vegetariani sono un po’ come svolgere attività fisica, con in più il vantaggio di favorire l’ambiente. Ha pure evidenziato che una delle più significative conclusioni di un rapporto Onu sui cambiamenti climatici è proprio che bisognerebbe mangiare meno carne. Per allevare gli animali occorrono quantità enormi di acqua e granaglie; inoltre si produce tanto inquinamento che concorre ad aggravare l'effetto serra. Questa idea dei lunedì vegetariani può costituire davvero una valida soluzione per ridurre l’inquinamento e l’effetto serra. E' una proposta che merita di essere accolta.
Daniele Barbarotto

domenica 14 giugno 2009

Sono un diavoletto



Ridacchio a più non posso! / Mi permetto di fare / centinaia di saltelli / sopra un mucchio di peccatori incalliti. / Al vedere un cespuglio piangente /mi prendono empatici pensieri. / Dopo un po', le corna piego / e verso sommesse lacrimucce. / Ma mi concedo i divertimenti / tutte le volte che voglio, / perché sono quel che sono.

Daniele Barbarotto

mercoledì 10 giugno 2009

Tuffatevi nel mare di TU SEI LUCE



Cari amici, ho un gruppo su Facebook che si chiama TU SEI LUCE. Ci occupiamo di spiritualità a tutto tondo e in piena libertà. Chi entra nel gruppo sveste i panni denominazionali e da persona trasparente e indipendente si confronta amichevolmente con gli altri iscritti. Trattiamo degli argomenti che possono aiutarci a crescere nello Spirito, ma anche di ufologia, extraterrestri, 2012, esoterismo, benessere, salute psicologica, ecc. Iscriversi a Facebook è facile e gratuito. Vi aspetto nel mio gruppo. So che ne ricaverete vantaggi non indifferenti. Potrete scrivere un vostro commento, porre domande o altro, a piacere vostro. Venite intanto a dare un'occhiata. E poi, se vi va, tuffatevi nel beato mare di TU SEI LUCE. Vi saluto, vi abbraccio e vi aspetto dall'altra parte. Ciao e grazie!
Daniele barbarotto

lunedì 8 giugno 2009

L'avvenire è di chi spera



Tu vivi tanto quanto speri. / La speranza è la tua segreta energia. / Tu sei la meta che scegli. / Se speri bene ti cambi la vita / e la cambi a chi ti sta intorno. /

DANIELE BARBAROTTO

giovedì 4 giugno 2009

Uno col Tutto


Beatamente accoccolato / ai piedi di un possente albero / ammantato di verde freschezza, / odo il concerto musicale / del tronco, dei rami e delle foglie. / Profumi di gioia m'inebriano / mentre il mio cuore brilla d'amore.
Daniele Barbarotto

lunedì 1 giugno 2009

Continua a cantare, Michael!



Come qualsiasi buona mamma, quando Karen seppe che stava aspettando un bebè, fece di tutto per aiutare suo figlio Michael di tre anni a prepararsi per questo nuovo evento. Seppero che il nuovo bebè era una bambina e, giorno e notte, Michael cantava alla sua sorellina che si trovava nel ventre di sua madre. Egli si stava affezionando alla sua sorellina nonostante non la conoscesse. La gravidanza di Karen progredì normalmente. In tempo cominciarono le doglie, i dolori erano ogni cinque, ogni tre e, finalmente, ogni minuto. Ma una complicazione si presentò improvvisamente: Karen ebbe ore di travaglio prima di partorire. Poi, dopo molte ore di lotta, la sorellina di Michael nacque, ma in pessime condizioni. La portarono subito con l'ambulanza all'Unità di terapia intensiva, sezione neonatale, dell'Ospedale St. Mary in Knoxville, Tennessee (USA). I giorni passavano e la bimba peggiorava. I pediatri dissero ai genitori: "Ci sono poche speranze, preparatevi al peggio". Karen e suo marito contattarono il cimitero locale ... Tuttavia, il piccolo Michael chiedeva a gran voce che gli lasciassero vedere la sua sorellina. "Voglio cantarle una canzoncina", ripeteva insistentemente. Non era permessa l'entrata di bambini nella Terapia Intensiva, ma Michael continuava a dire che voleva cantare per la sua sorellina. All'improvviso Karen si decise, portò Michael a vedere la sua sorellina, con o senza autorizzazione! Un'infermiera si rese conto dell'accaduto e si infuriò, ma Karen era irremovibile. Alzò Michael e lo portò accanto al letto della sorellina. Egli guardò la piccolina. Dopo un atttimo si mise a cantare. Michael le cantò la canzone "You're my sunshine": Sei la mia luce del sole, la mia unica luce, tu mi fai felice quando il cielo è grigio ...". Quasi da subito, la bimba cominciò a rispondere agli stimoli della voce di Michael, il suo polso cominciò a normalizzarsi. "Continua a cantare, Michael", gli chiedeva disperatamente sua mamma, con le lacrime agli occhi. Ed il bambino continuava: "Tu non saprai mai, amore, quanto ti amo. Per favore, non ti portare la mia luce del sole ...". Mentre Michael cantava, la bimba si muoveva e la sua respirazione diventava soave come quella di un gattino quando l'accarezzano. La sorellina di Michael si rilassava sempre più e finì per addormentarsi. "Continua a cantare, Michael", diceva ora pure l'infermiera, tra le lacrime. Il giorno dopo, la piccola era in perfette condizioni di salute. La rivista "Woman's Day" lo chiamò "Il miracolo della canzone del fratello". Ogni commento è superfluo. Consentitemi di aggiungere solo queste poche parole: non arrendetevi mai per le persone che amate. "La vostra fede sia fondata non sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio" (1 Cor. 2:5). La fede e l'amore sono potentissimi, specialmente quelli dei bambini. Confidate in Dio e date ascolto al vostro cuore piuttosto che alla fredda e sterile logica.
DANIELE BARBAROTTO

venerdì 29 maggio 2009

Difendiamoci dalle punture degli insetti



Le punture degli insetti in genere sono solo fastidiose, ma possono diventare pericolose. Parliamone un attimo con calma. Ci sono persone che restano paralizzate dalla paura alla vista di un ragno. Ora, senza giungere a questo, non c'è dubbio che proviamo repulsione nei confronti degli insetti, anche se dobbiamo riconoscere che senza insetti il nostro pianeta avrebbe vita breve, considerati tutti i ruoli degli insetti nell'ecosistema. Ad ogni modo, blatte, mosche, mosconi, zanzare, api, vespe, calabroni, ecc. ci insidiano specialmente in estate. Quali sono le difese a nostra disposizione? Un'accurata progettazione delle case, dell'arredo delle cucine assieme ad una corretta pulizia quotidiana sono fondamentali ma non bastano. Cerchiamo di evitare i ristagni d'acqua nelle terrazze e sui balconi, se amiamo coltivare piante e dobbiamo innaffiarle. Chi ama gli amici a quattro zampe stia attento alle pulci. In casa l'uso sistematico e corretto degli insetticidi spray riduce di molto la presenza di mosche e altri insetti volanti, mentre gli insetticidi in polvere rendono difficile la vita alle blatte. Per gli insetti volanti, soprattutto zanzare, risulta valida anche la protezione meccanica delle zanzariere attorno al letto, nonché l'uso di repellenti da usare sulla pelle, e di insetticidi ad evaporazione elettrica. Per chi ha la possibilità di coltivare delle piante, vale la pena di ricordare che molti vegetali tengono lontani gli insetti: sono valide difese le siepi di lavanda, le piante di citronella, e pure i gerani, il basilico e il rosmarino. Ed infine una curiosità: per profumare la biancheria e tenere lontane le tarme, possiamo mettere nei cassetti un'arancia in cui conficcare moltissimi chiodi di garofano. Funziona!
Daniele Barbarotto

giovedì 28 maggio 2009

Divino vestito


Il cosmo è l'abito dello Spirito Universale. / Questo è chiaro come il giorno, / come un gatto è un quadrupede. / L'universo è metamorfosi: / le costellazioni e le galassie / sono disegni che si convertono / in messaggi per gli uomini. / Siate in pace con tutti gli esseri. / Cercate la serenità dentro di voi, / cercatela sempre, e con ardore.

Daniele Barbarotto

martedì 26 maggio 2009

Quando la tua capanna prende fuoco ...




L'unico uomo sopravvissuto ad un naufragio arrivò sulla spiaggia di una piccola e disabitata isola. Implorò fervidamente aiuto a Dio ed ogni giorno scrutava l'orizzonte, ma nessuno arrivava. Stanco e rassegnato, pensò di costruirsi una capanna di legno per proteggersi dalla pioggia e ci mise dentro quelle poche cose che gli erano rimaste. Un giorno, dopo aver girato per l'isola alla ricerca di cibo, quando ritornò alla capanna, la trovò avvolta dalle fiamme, col fumo che saliva fino al cielo. Gli era successa la cosa peggiore: aveva perso tutto. Roba da mettersi le mani nei capelli! Rimase tremendamente deluso, triste ed arrabbiato. "Signore, come hai potuto permettere questo?" si lamentò. Ma il giorno dopo fu svegliato dal suono di una nave che si avvicinava all'isola. Erano venuti a trarlo in salvo. "Come sapevate che ero qui?" chiese l'uomo ai soccorritori. "Abbiamo visto i suoi segnali di fumo!" gli risposero. Amici, facilmente ci scoraggiamo quando le cose vanno male o diversamente da come noi vorremmo; tuttavia Dio lavora a nostro favore, anche quando perdiamo qualcosa e soffriamo. Ricordiamo questo la prossima volta che la nostra capanna prende fuoco: può essere il segno che l'aiuto sta arrivando.

Daniele Barbarotto