venerdì 20 marzo 2009

Un disturbo da non sottovalutare


L'anoressia è una malattia che si manifesta sovente in un periodo assai complesso, delicato e tormentato dell'esistenza: l'adolescenza. In questo periodo il corpo e la mente vanno incontro ad un'autentica metamorfosi provocando un notevole disagio psicologico che può assumere sia le forme passeggere dell'ansia e della depressione, che una forma più grave, cioè l'anoressia. Il rifiuto del cibo non è altro che l'aspetto esteriore di un problema psicologico molto serio, che nasce o perché c'è un rapporto molto conflittuale con i genitori o perché la ragazza non riesce ad accettare se stessa e le trasformazioni del proprio corpo o per un desiderio di autodistruzione o perché vuole avere un fisico particolarmente snello. L'anoressia all'inizio si manifesta col desiderio ossessivo di dimagrire e poi con l'intraprendere una dieta ferrea per arrivare al peso forma. Ma una volta raggiunto lo scopo, la ragazza decide di continuare a dimagrire, ossessionata dalla sua (presunta) grassezza. Il fatto di vedersi sempre grassa non è un capriccio, purtroppo, ma è la percezione distorta che la ragazza ha del proprio corpo, e la mancanza di appetito in realtà non esiste; anzi a volte è presa da veri attacchi di fame. Ma la decisione di dimagrire è portata avanti dall'anoressica con estremo rigore e con volontà fermissima fino al totale deperimento dell'organismo. Pian piano scemano la lucidità e l'intelligenza. Di conseguenza subentrano l'apatia, la malinconia, la chiusura completa nei riguardi degli altri. Quando poi si arriva all'ultimo stadio, è indispensabile il ricovero in ospedale. Poiché l'anoressia è un problema psicologico, è importante che si intervenga all'inizio della malattia, consultando uno psicologo. Spesso i genitori non capiscono la gravità della malattia, per cui non sempre sono all'altezza di aiutare la figlia ad uscire da questo terribile tunnel. A scatenare l'anoressia a volte è proprio la presenza ingombrante, invadente e soffocante degli stessi genitori, per cui la personalità della ragazza finisce per restare schiacciata. L'unico modo per aiutarla è l'autocritica, cioè mettere in discussione se stessi, e, quindi, il loro comportamento nei confronti della figlia. Però questo si verifica troppo raramente. Ricapitolando, l'anoressia è uno dei più importanti disturbi del comportamento alimentare. Ciò che contraddistingue l'anoressia è il rifiuto del cibo da parte della persona e la paura ossessiva di ingrassare. Nelle forme più gravi possono svilupparsi malnutrizione, inedia, amenorrea ed emaciazione. L’anoressia è una malattia che può mettere a repentaglio la vita di chi ne è colpito. Perciò, prima si corre ai ripari, meglio è.
Daniele Barbarotto

4 commenti:

Unknown ha detto...
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Unknown ha detto...
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Unknown ha detto...

Bellissimo intervento....non dimentichiamoci però degli altri disturbi alimentari tipo la bulimia che è altrettanto pericolosa dell'anoressia. Più subdoladi quest'ultima in cui il corpo ridotto pelle e ossa palesa la sua presenza, nella bulimia non c'è nulla che possa rivelare la malattia.

zaffiro ha detto...

Anche la bulimia è riconoscibile, attraverso un comportamento diverso della persona e il suo aumentare di peso inspiegabile. L'anoressia, però, se non viene identificata in tempo, e quindi pericolosamente sottovalutata, può portare alla morte.