venerdì 15 maggio 2009

L'arma segreta del diavolo




Un giorno, il diavolo organizzò una fiera per l’esposizione e la vendita delle sue armi e dei più sofisticati strumenti per tentare gli esseri umani. Per giorni, i suoi dipendenti si erano dati da fare per allestire gli stand, collegare fari e luci, srotolare la moquette, stendere tappeti ed esporre in modo allettante le ultime invenzioni diaboliche. C’erano congegni e dispositivi per tutte le categorie di peccati. Soprattutto per i sette peccati capitali: kit lussuosi per eccitare alla superbia, all’avarizia, alla golosità, all’ira, alla lussuria, all’invidia, all’accidia. E insieme ai dispositivi, montagne di cataloghi patinati, video, cd. E diavolesse conturbanti, naturalmente. I cartellini con i prezzi erano ben visibili, con lo sconto, come in ogni fiera che si rispetti. Ma nel grande e sontuoso stand c’era una vetrinetta misteriosa. Conteneva una piccola chiave dorata, su un cuscinetto di velluto rosso. Era l’unico oggetto che invece del solito cartellino aveva una targhetta che diceva: «Non in vendita». Un visitatore sbandierando una carta di credito dorata voleva a tutti i costi sapere a che cosa serviva e sbraitava di essere disposto a pagare qualsiasi prezzo. Di fronte alla sua ostinata insistenza fu chiamato il Principale. Dopo un bel po’ d’attesa, Satana arrivò preceduto dall’inconfondibile odore di zolfo. Con i suoi modi subdoli e falsamente gentili, Satana disse al cliente visibilmente interessato che quella chiave gli era oltremodo cara, che non aveva prezzo e che lui ci teneva tanto, perché gli permetteva di entrare nell’anima di chiunque, fosse laico, prete, religioso, anche vescovo o cardinale. Qualunque fosse il grado della sua fede, della sua santità, della sua età, quella chiave prodigiosa funzionava sempre. Il cliente era molto insistente e alla fine Satana, nonostante la sua astuzia, non riuscì a mantenere il segreto e a mezza voce, confessò: «Questa chiave mi rende possibile l’accesso nel cuore dell’uomo. Se l’uomo mi fa entrare ho vinto. La fede muore. L’uomo non ha più fiducia in nulla. La sua vita diventa inutile, senza senso… un inferno!». «Sì, ma quale chiave ti consente di entrare nel cuore dell’uomo?» disse spazientito il cliente. «Questa chiave è lo scoraggiamento». Chi è scoraggiato mortifica, odia se stesso e gli altri, perché chi è ferito, ferisce. Lo scoraggiamento è il contrario della fede…
(Non so chi sia l'autore di questo racconto, ma è bellissimo e ho voluto riferirvelo)

Daniele Barbarotto

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