lunedì 9 febbraio 2009

Vicinanza tra le religioni



Se vogliamo la pace dobbiamo scacciare tutta una serie di pregiudizi e riconoscere i valori morali fondamentali che animano tutte le concezioni religiose. Insieme, senza rinunciare alle proprie specifiche credenze, è possibile porre le basi di un futuro migliore. E' urgente la più ampia collaborazione tra i leaders spirituali per il bene di tutta l'umanità. E' indispensabile la formazione di una coscienza planetaria. Per conseguire tale obiettivo è necessario l'apporto di tutti e di ciascuno. Seguitemi con molta attenzione in quello che sto per dirvi: conoscere le altre visioni filosofiche e religiose è una cosa bellissima. Ma dirò di più: è un dovere! E' un dovere conoscere la Bibbia, il Corano, la Bhagavad-Gita, i discorsi di Buddha, i detti di Confucio, il Tao, e compagnia citando. Questi testi (e altri che, per brevità, non ho nominato) sono e devono restare come punto di riferimento per le persone di buona volontà. Le religioni dovrebbero essere qualcosa di vivo, pratico, sensato. Il sottoscritto è posizionato super partes e si rivolge amichevolmente a tutti, a prescindere dalla religione di appartenenza. Dobbiamo nutrire rispetto per tutti i credo. Dobbiamo considerare la loro diversità come un dono e un'opportunità di progresso. Dobbiamo esercitare convintamente la tolleranza. Dobbiamo promuovere una maggiore libertà di coscienza, di parola e di religione. Dobbiamo acquisire la nitida consapevolezza che le convinzioni altrui possono conferirci un orizzonte di senso e criteri comportamentali più stimolanti ed incisivi. Ovviamente, nei rapporti con i fedeli delle altre religioni bisogna abbandonare le pretese di superiorità, l'arroganza più o meno mascherata, la diffidenza e le forme più o meno sfumate di ostilità. Insomma, si deve esternare sincera attenzione nei riguardi delle altre impostazioni religiose o filosofiche. Imprescindibili esigenze di chiarezza mi impongono di dire a chiare lettere che coloro che considerano inferiori le altre religioni, in realtà fomentano il fanatismo e l'intolleranza. Mettiamocelo bene in testa: non può esservi pace tra le genti del mondo se non v'è pace e vicinanza tra le religioni. Le religioni devono stringersi la mano su un piano di parità, smettendola una volta per sempre di guardarsi in cagnesco. A mio avviso, le religioni farebbero bene ad enfatizzare ciò che è ad esse comune e a relegare all'ultimo posto ciò che le divide. Le religioni dovrebbero conoscersi, avvicinarsi, e convivere in amicizia e fraternità, riconoscendo che i diversi sentieri conducono all'Unico Spirito Universale. ChiamateLo come vi sembra meglio (Dio o in altro modo), ma ricordatevi che Egli appartiene a tutti i popoli della terra. Lui non è proprietà esclusiva dei cristiani, dei musulmani o di qualche altra religione costituita. Personalmente noto che ponendomi con ammirazione ed autentico rispetto di fronte a tutte le religioni, il mio accostamento a Dio si fa più celere, o meglio si fa più rapido il risveglio della consapevolezza che lo Spirito alberga in tutti gli esseri dell'universo. Sono arciconvinto che dobbiamo dilatarci mentalmente, essere inclusivi. Faccio un piccolo esempio chiarificatore: non dobbiamo più considerare la religiosità orientale e quella occidentale come potenze che si combattono, ma come poli tra i quali oscilla una feconda e luminosa conoscenza. La cosa peggiore che io conosca è la sudditanza psicologica, la sottomissione incondizionata a qualche autorità. Alcune persone credono che la loro religione sia la sola detentrice della verità e l'unica a garantire la salvezza. Ora, io mi domando e dico: non sarebbe più saggio affermare che ogni religione è una tessera nel vasto mosaico della Verità e che tutte sono valide vie di salvezza? Consentitemi di parlare con franchezza: un cristianesimo schierato sulla difensiva è un cristianesimo decadente e rinunciatario che canonizza la propria staticità e i propri limiti. Il cristianesimo genuino invece non è un intoccabile reperto archeologico. Il vero cristianesimo è vivo, fresco, aperto al confronto dialettico. L'autentico cristianesimo è in costante evoluzione. Un cristianesimo cristallizzato può soltanto creare inconvenienti e seri imbarazzi. Ciò che occorre al mondo è un cristianesimo in proiezione. La pace vuole il cristianesimo religione tra le religioni. Del resto, se risaliamo all'essenza delle religioni, scorgiamo l'esistenza di una piattaforma comune di Verità. Su questa piattaforma possiamo e dobbiamo erigere il nostro futuro.
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DANIELE BARBAROTTO

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