
sabato 28 febbraio 2009
Nere catene

venerdì 27 febbraio 2009
I bastoncini della solidarietà

Secondo una storiella giapponese, un valoroso samurai morì dopo una lunga, onesta ed eroica vita. Giunto nell'aldilà gli fu detto di dirigersi verso il Paradiso. Ma lui, da gran curiosone qual era, chiese di fare una capatina all'inferno, giusto per dare un'occhiata e vedere cosa vi succede. "Sapete, così potrò apprezzare meglio la felicità che mi attende in paradiso." Fu accontentato. Un angelo lo condusse immediatamente all'inferno per una rapida visita. Giunse in un vastissimo salone in cui c'era una tavola imbandita con piatti pieni di pietanze succulente e di leccornie fantastiche, ma i commensali che sedevano tutt'intorno erano smunti, pallidi e scheletriti da far pietà. "Com'è possibile che siano ridotti così, con tutto il ben di Dio che hanno a loro disposizione?" chiese il samurai alla sua guida. "Vedi, quando arrivano qui, tutti ricevono due bastoncini, che sono lunghi più di un metro e devono essere rigorosamente impugnati a una sola estremità." A questo punto, il samurai provò brividi sconvolgenti. Era terribile la punizione di quei poveri disgraziati che, per quanti sforzi facessero, non riuscivano a mettersi neppure una briciola sotto i denti. Con quei lunghissimi bastoncini era veramente impossibile. Il samurai non volle vedere altro e domandò di essere condotto in paradiso. Qui l'attendeva un'enorme sorpresa: c'era un salone identico a quello dell'inferno. E c'era pure un'interminabile tavolata di gente. Sul tavolo, circondate di profumini deliziosi, facevano bella mostra pietanze e portate appetitose. Non solo: tutti i commensali erano muniti di bastoncini lunghi oltre un metro e che potevano essere impugnati solo ad un'estremità per portare il cibo alla bocca. C'era soltanto una differenza: la gente attorno al tavolo era allegra, ben pasciuta e sana. "Ma com'è possibile?" chiese il samurai. L'angelo rispose: "All'inferno ognuno s'affanna ad afferrare il cibo e a portatrlo alla propria bocca, perché si sono comportati così durante la vita. Qui, in paradiso, invece, ciascuno prende il cibo coi bastoncini e si preoccupa di imboccare il proprio vicino." L'insegnamento è chiarissimo: il nostro mondo può essere un inferno o un paradiso, dipende primariamente dall'atteggiamento solidale o meno che assumiamo gli uni nei confronti degli altri.
Daniele Barbarotto
giovedì 26 febbraio 2009
Tempo, risorsa preziosa

mercoledì 25 febbraio 2009
Lo Spirito Universale è Amore!

Dobbiamo sapere che tutta la vita è animata da un'unica spirituale energia, che è l'essenza di tutto ciò che vive. Dobbiamo sapere che lo Spirito universale è come un Padre e che noi siamo come dei bambini, e questo è vero a prescondere da ciò che possiamo aver fatto o meno. Non c'è peccato che noi possiamo aver commesso che può derubarci della nostra natura divina, o del miracolo di chi siamo. Chi tra noi non ha mai abbandonato il retto sentiero, tradito un altro, agito imprudentemente? Chi tra noi non ha mai ceduto alla tentazione? Chi tra noi non si è arreso talvolta a un desiderio cattivo o a un'assuefazione negativa? Siamo tutti umani ed erranti. Ma lo Spirito ci vede perfetti. Realmente. Ognuno di noi è un bambino, un bambino candido come la neve. E allora perché sbagliamo, erriamo, ecc.? Perché c'è qualcosa che non abbiamo completamente capito, o ancora pienamente integrato nel nostro comportamento. Non siamo cattivi. In verità, noi siamo buoni. Neppure uno di noi è cattivo. A volte, siamo semplicemente in errore. E lo Spirito ci ama comunque, infinitamente, totalmente, eternamente. Ci ama esattamente così come siamo!!! Questa è una fantastica Verità che ci spinge ad essere migliori, ad allinearci con la nostra vera intrinseca natura. Quando ci rendiamo veramente conto che siamo figli dell'Amore, che siamo amati incondizionatamente, che siamo Uno con la Luce, automaticamente viviamo all'altezza del sublime.
Daniele Barbarotto
martedì 24 febbraio 2009
I misteri della vita

Cantano i boschi e i ruscelli, / il sole ride selvaggiamente / e un tizio col mal di schiena / fa una smorfia. / Puntura di spillo un'ape dà / ad un passante molesto. / L'acqua scorre spensierata / ed io mi domando / se essa in qualche modo pensi. / Se mangiate una mela, / fatelo con tutta calma! / La fretta è nemica acerrima, / lasciatela perdere: / assaporate ogni momento. / Fate che il tempo scorra / tra sorrisi, piacevolezze e risate. / Troppi lamenti e troppe lacrime / rendono salatissima l'esistenza. / I tetri ricordi non perseguitano più / chi guarda con occhi di meraviglia / e mantiene il cuore profumato / come un campo di fiori grati. /
Daniele Barbarotto (Napoli)
giovedì 19 febbraio 2009
CONGRATULAZIONI VIVISSIME!



Daniele Barbarotto
mercoledì 18 febbraio 2009
W Benigni!

martedì 17 febbraio 2009
Senza canzoni che vita sarebbe?



Daniele Barbarotto (Napoli)
domenica 15 febbraio 2009
Il sogno di Alì



sabato 14 febbraio 2009
La musica del cuore



Daniele Barbarotto
venerdì 13 febbraio 2009
Perdonare è un vero affare!



Ci sono persone che non sanno, in concreto, cosa voglia dire la parola "perdono". Nel loro vocabolario non c'è il termine "perdono", c'è solo il termine "risentimento". E quest'ultimo crea un sacco di problemi, anche di salute. Quando si perdona, invece, ci si sente finalmente più leggeri e felici. Ma perdonare non è facile. Non è facile perché spesso in noi c'è pochissimo amore. E meno amiamo, meno siamo capaci di perdonare. Più amore alberghiamo nel cuore, più siamo capaci di perdonare. "Si perdona finché si ama." (François de La Rochefoucauld). Anche il libro dei libri sostiene che il perdono nasce dall'amore. Amare significa accettare le persone così come sono, coi loro pregi e i loro difetti e in qualunque modo si comportino nei nostri riguardi. "L'amore è paziente, è benigno; l'amore non invidia, non si mette in mostra, non si gonfia, non si comporta in modo indecoroso, non cerca le cose proprie, non si irrita, non sospetta il male; non si rallegra dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità, tollera ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa." (Bibbia). Perché perdonare ci risulta, normalmente, difficile? Perché dimentichiamo che anche noi abbiamo bisogno di essere perdonati. Chi pensa di essere migliore degli altri, scivola in una brutta illusione. Una buona idea per riuscire a perdonare è, quindi, quella di pensare se stessi come ai possibili offensori. "Noi siamo tutti impastati di debolezze e di errori: perdonarci reciprocamente le nostre balordaggini è la prima legge di natura." (Voltaire). Amico, se non perdoni, stai segando il ramo sul quale stai seduto. Perdona, semina perdono, perdona sempre e con tutto il cuore. Da qualche parte ho letto il seguente bellissimo pensiero: "Perdonare è liberare un prigioniero e scoprire che quel prigioniero eri tu." Sì, perdonando ci liberiamo dal rancore e da un numero incalcolabile di negatività. "Chi non sa perdonare spezza il ponte sul quale egli stesso dovrà passare" dice un proverbio. E per concludere, un curioso, divertente e saggio aforisma uscito da una penna geniale, magica: "Perdona sempre i tuoi nemici. Nulla li fa arrabbiare di più." (Oscar Wilde).
Daniele Barbarotto
giovedì 12 febbraio 2009
Dichiarazione Universale sul Benessere degli Animali


mercoledì 11 febbraio 2009
Ma con che cuore si può indossare una pelliccia?
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http://www.facebook.com/inbox/readmessage.php?t=1029912472914
Questo video è scioccante! Le sevizie agli animali sono un fatto inaccettabile e raccapricciante. E' terribile: viviamo ancora in un mondo incivile, oscurantista e malvagio. L'orrenda industria delle pellicce prospera. Tante donne indossano qualcosa che gronda sangue e sofferenze indescrivibili per gli animali. Vergogna!!! Come possono pensare che Dio, il Creatore degli uomini e degli animali, non gliela faccia pagare? Come possono essere benedette quelle sciagurate stronze che per satanica vanità indossano le pellicce di animali torturati e spellati? Io mi auguro che presto aumenti la sensibilità verso i nostri "fratelli inferiori" e che abbiano termine questi crimini. Bisogna che i vari parlamenti facciano delle apposite leggi. Che Dio punisca a dovere coloro che si macchiano dei delitti di cui sopra. Ora come ora mi vergogno di appartenere alla specie umana. Mi fermo qui perché sono enormemente indignato e furibondo!!!!
Daniele Barbarotto
martedì 10 febbraio 2009
La perla di gran pregio


Daniele Barbarotto
lunedì 9 febbraio 2009
Vicinanza tra le religioni



domenica 8 febbraio 2009
Ad Eluana Englaro



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sabato 7 febbraio 2009
Chi è depositario della verità totale?



venerdì 6 febbraio 2009
Lo Spirito Universale è dentro di voi
Lo Spirito Universale risiede dentro di voi: rivolgetevi a Lui per qualunque necessità. Ponete tutta la vostra fiducia nella sua onnipotenza. Invocatelo: troverete un aiuto pronto ed infallibile. Lo Spirito attende le vostre sincere preghiere ed è più che desideroso di esaudirle. Ricordatevi di lodarlo e ringraziarlo in anticipo. Questo è un punto fondamentale. Egli vuole vivere in modo più espansivo nella vostra vita. Fategli sempre più spazio in voi, giorno dopo giorno, e vivrete in modo esuberante, pieni di gioia e salute. Mettete lo Spirito Universale al primo posto e vedrete che la vostra esistenza finalmente si riempirà di nobili e alti significati. Sarete sempre meno tristi e sempre più splendenti di genuina felicità. La vostra luce illuminerà la vita di coloro che vi circondano. Lasciatevi amare dallo Spirito, credete in Lui e nel suo proposito di aiutarvi nel migliore dei modi. Amici che state leggendo, ricordate che lassù e ovunque, ma soprattutto nel Centro del vostro essere, c'è Qualcuno che può rinnovarvi completamente e benedirvi a tutto spiano. Abbiate fede! Lo Spirito è Amore e vi ama di un amore ineffabile, indescrivibile. Lasciate la porta aperta all'azione dello Spirito: la sua energia, la sua guida, la sua presenza opereranno in voi una rivoluzione fantastica. Lo Spirito è dentro di noi e allo stesso tempo noi siamo lo Spirito. Quando troviamo lo Spirito dentro di noi, amiamo e ci sentiamo amati allo stesso tempo. In sintesi, siamo felicissimi!
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Daniele Barbarotto
giovedì 5 febbraio 2009
Cosa dice il guru più famoso?


mercoledì 4 febbraio 2009
Paura? No, grazie!



La paura è un sentimento di ansia e agitazione. Dobbiamo dominare la paura e non essere dominati da essa. Ma come possiamo essere vittoriosi su di essa? K.O. Schmidt ritiene che "la paura è il frutto di una conoscenza insufficiente, limitata o distorta e, in ultima analisi, un sintomo dell'unità interiore disturbata." "Ciò che occorre fare," egli suggerisce, "è, innanzitutto rilassarsi ..." Ma rilassarsi, facendo attenzione a non allontanarsi troppo dalla gente. Jean Rostand ha dichiarato: "Una persona che si isola troppo presto dai comuni interessi degli uomini è esposta all'impoverimento interiore." Non lasciamo che il nostro sé si isoli dagli altri. L'Oracolo di Delfi ammonisce: "Conosci te stesso." D'accordo! Secondo Socrate "una vita non esaminata non è degna di essere vissuta." Benissimo! Tuttavia per conoscere il nostro sé, per riconoscere la nostra unità con gli altri, dobbiamo bilanciare il benessere personale con l'amore universale e la compassione. Shankara ha detto che siamo benedetti tre volte: per la nostra vita umana, per un insegnamento o un maestro o una guida e per la compagnia degli altri. Superare la paura è l'unico modo in cui possiamo realmente valorizzare noi stessi e gli altri. C'è qualcosa di molto bello che possiamo fare: essere autenticamente noi stessi e aprirci agli altri in maniera fiduciosa, amorevole e sincera. La Bibbia giustamente afferma: "Nell'amore non c'è paura; anzi, l'amore perfetto caccia via la paura." Per finire, consentitemi di darvi tre consigli: 1) Non temete di conoscere e sperimentare cose nuove. 2) Procedete a una costante ricerca spirituale. 3) Amate incondizionatamente!
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Daniele Barbarotto
lunedì 2 febbraio 2009
Catena d'altruismo: passa il favore!


