sabato 28 febbraio 2009

Nere catene


Marciapiedi intossicati, / cantine infestate da diavoli, / galline spaesate in città, / tumulti allo stadio di calcio. / La routine è come la polvere / che si deposita sui mobili. / Pinocchio non vuole / farsi lo shampoo: / dice che non ha tempo. / Io rido con lacrime dolci / come le Muse comandano. / Ragazzi, non schiantatevi / contro tossiche pareti: / munitevi di bussola / e fate cantare il cuore! /

DANIELE BARBAROTTO

venerdì 27 febbraio 2009

I bastoncini della solidarietà











Secondo una storiella giapponese, un valoroso samurai morì dopo una lunga, onesta ed eroica vita. Giunto nell'aldilà gli fu detto di dirigersi verso il Paradiso. Ma lui, da gran curiosone qual era, chiese di fare una capatina all'inferno, giusto per dare un'occhiata e vedere cosa vi succede. "Sapete, così potrò apprezzare meglio la felicità che mi attende in paradiso." Fu accontentato. Un angelo lo condusse immediatamente all'inferno per una rapida visita. Giunse in un vastissimo salone in cui c'era una tavola imbandita con piatti pieni di pietanze succulente e di leccornie fantastiche, ma i commensali che sedevano tutt'intorno erano smunti, pallidi e scheletriti da far pietà. "Com'è possibile che siano ridotti così, con tutto il ben di Dio che hanno a loro disposizione?" chiese il samurai alla sua guida. "Vedi, quando arrivano qui, tutti ricevono due bastoncini, che sono lunghi più di un metro e devono essere rigorosamente impugnati a una sola estremità." A questo punto, il samurai provò brividi sconvolgenti. Era terribile la punizione di quei poveri disgraziati che, per quanti sforzi facessero, non riuscivano a mettersi neppure una briciola sotto i denti. Con quei lunghissimi bastoncini era veramente impossibile. Il samurai non volle vedere altro e domandò di essere condotto in paradiso. Qui l'attendeva un'enorme sorpresa: c'era un salone identico a quello dell'inferno. E c'era pure un'interminabile tavolata di gente. Sul tavolo, circondate di profumini deliziosi, facevano bella mostra pietanze e portate appetitose. Non solo: tutti i commensali erano muniti di bastoncini lunghi oltre un metro e che potevano essere impugnati solo ad un'estremità per portare il cibo alla bocca. C'era soltanto una differenza: la gente attorno al tavolo era allegra, ben pasciuta e sana. "Ma com'è possibile?" chiese il samurai. L'angelo rispose: "All'inferno ognuno s'affanna ad afferrare il cibo e a portatrlo alla propria bocca, perché si sono comportati così durante la vita. Qui, in paradiso, invece, ciascuno prende il cibo coi bastoncini e si preoccupa di imboccare il proprio vicino." L'insegnamento è chiarissimo: il nostro mondo può essere un inferno o un paradiso, dipende primariamente dall'atteggiamento solidale o meno che assumiamo gli uni nei confronti degli altri.
Daniele Barbarotto

giovedì 26 febbraio 2009

Tempo, risorsa preziosa


Il tempo è la ricchezza che tutti possediamo. Il tempo va gestito giudiziosamente. Il tempo usato bene è sinonimo di progresso. Tra i doni che l'Universo ci ha fatto, questo è uno dei più importanti. Le ore passano, i giorni scorrono, gli anni volano, ma il cuore resta sempre pieno di sogni.
Daniele Barbarotto (Napoli)

mercoledì 25 febbraio 2009

Lo Spirito Universale è Amore!











Dobbiamo sapere che tutta la vita è animata da un'unica spirituale energia, che è l'essenza di tutto ciò che vive. Dobbiamo sapere che lo Spirito universale è come un Padre e che noi siamo come dei bambini, e questo è vero a prescondere da ciò che possiamo aver fatto o meno. Non c'è peccato che noi possiamo aver commesso che può derubarci della nostra natura divina, o del miracolo di chi siamo. Chi tra noi non ha mai abbandonato il retto sentiero, tradito un altro, agito imprudentemente? Chi tra noi non ha mai ceduto alla tentazione? Chi tra noi non si è arreso talvolta a un desiderio cattivo o a un'assuefazione negativa? Siamo tutti umani ed erranti. Ma lo Spirito ci vede perfetti. Realmente. Ognuno di noi è un bambino, un bambino candido come la neve. E allora perché sbagliamo, erriamo, ecc.? Perché c'è qualcosa che non abbiamo completamente capito, o ancora pienamente integrato nel nostro comportamento. Non siamo cattivi. In verità, noi siamo buoni. Neppure uno di noi è cattivo. A volte, siamo semplicemente in errore. E lo Spirito ci ama comunque, infinitamente, totalmente, eternamente. Ci ama esattamente così come siamo!!! Questa è una fantastica Verità che ci spinge ad essere migliori, ad allinearci con la nostra vera intrinseca natura. Quando ci rendiamo veramente conto che siamo figli dell'Amore, che siamo amati incondizionatamente, che siamo Uno con la Luce, automaticamente viviamo all'altezza del sublime.

Daniele Barbarotto

martedì 24 febbraio 2009

I misteri della vita





Cantano i boschi e i ruscelli, / il sole ride selvaggiamente / e un tizio col mal di schiena / fa una smorfia. / Puntura di spillo un'ape dà / ad un passante molesto. / L'acqua scorre spensierata / ed io mi domando / se essa in qualche modo pensi. / Se mangiate una mela, / fatelo con tutta calma! / La fretta è nemica acerrima, / lasciatela perdere: / assaporate ogni momento. / Fate che il tempo scorra / tra sorrisi, piacevolezze e risate. / Troppi lamenti e troppe lacrime / rendono salatissima l'esistenza. / I tetri ricordi non perseguitano più / chi guarda con occhi di meraviglia / e mantiene il cuore profumato / come un campo di fiori grati. /
Daniele Barbarotto (Napoli)

giovedì 19 febbraio 2009

CONGRATULAZIONI VIVISSIME!





Due tipi simpatici e lunatici come Bonolis e Laurenti non li trovi in nessun'altra parte del mondo. Ancor prima che avesse inizio, il Festival di Sanremo n° 59, a detta di molti, era con un piede nella fossa. Invece questi due geniali mattacchioni stanno dimostrando che la creatività paga. I profeti di sventure possono cambiare mestiere. Sul palco dell'Ariston succedono cose che piacciono a tanta gente ed è questo che conta, in fin dei conti. Certi critici scrivono le solite ammuffite castronerie perché non sanno fare di meglio. A mio avviso, questo è il Festival più bello in assoluto!
Daniele Barbarotto

mercoledì 18 febbraio 2009

W Benigni!


Saltella e corre un comico, / sul palco del Festival. / In mezzo al temporale musicale / c'è un omaggio all'arte / del vivere spensieratamente. / Si crea un'ascensione rapida/ verso quelle cime in cui l'etere / è un circuito di messaggi in codice. /
Daniele Barbarotto

martedì 17 febbraio 2009

Senza canzoni che vita sarebbe?


Il presente negli occhi, / l'avvenire nel cuore / tra migliaia di note fiorite. / Una canzone assiste / allo sbocciare dei sentimenti. / Verità antica come il mondo: / canta che ti passa! / Anche chi è accasciato / sotto il peso degli anni, / ascoltando una bella melodia / sente la vitalità rinnovarsi. / Ah, che bello il colore / della gioiosa musica! / Le canzoni sono naturali / come il gorgheggiare degli uccelli. / Ascoltando una dolce canzone / non siamo imbronciati o turbati / e l'atmosfera comincia / a risplendere di magiche luci. /

Daniele Barbarotto (Napoli)

domenica 15 febbraio 2009

Il sogno di Alì



Alì era un credente musulmano che praticava scrupolosamente i suoi doveri religiosi, faceva le elemosine e non trascurava le preghiere. Alì era orgoglioso del suo retto comportamento. Ma dall'alto della sua presunta santità, osservava il prossimo con disprezzo. Quelli che lo conoscevano bene erano tanto abituati a vederlo fiero e altezzoso, che un giorno furono assai sorpresi di vederlo giù di morale. Un amico gli chiese: "Perché sei così triste? Qualcuno dei tuoi male?".Alì rispose: "No, a casa mia stanno tutti bene e non ho particolari problemi; ho fatto però un sogno che mi ha turbato. Ora vado a trovare mio zio Suleiman, che è molto saggio, per domandargli delle spiegazioni. Mio zio mi ha dato spesso dei saggi consigli, quindi desidero interpellarlo in merito al sogno che mi ha lasciato sconvolto."Poco dopo Alì entrava in casa dello zio, esponendo le sue perplessità. "Ho sognato che ero morto. Il mio corpo era stato sepolto con la solennità abituale, ed ero in attesa di vedere comparire i due angeli della morte per essere portato in cielo. Ma successero cose diverse da quelle che mi attendevo. Non so bene dove mi trovavo, solamente notai davanti a me un'enorme bilancia la cui punta raggiungeva le nuvole, e compresi istantaneamente che le mie opere buone quanto le cattive sarebbero state poste sui piatti della bilancia per essere pesate. Degli angeli con vesti sfolgoranti stavano là pronti a portarmi in paradiso nel caso che le mie opere buone avessero fatto scendere il piatto destro della bilancia. Dal lato sinistro, Satana mi spiava pronto a fare di me la sua preda, ma io non lo temevo più di tanto, essendo sicuro che la mia destinazione non poteva essere che il paradiso. Ad un certo punto vidi i servitori di Satana portare e gettare sul piatto sinistro della bilancia dei grossi pacchi avvolti di tessuto nero; compresi subito che essi racchiudevano le mie cattive azioni. La loro quantità e il loro volume mi stupirono e mi spaventarono. Degli atti che io avevo classificato come peccatucci, delle azioni dimenticate da tanto tempo facevano scendere paurosamente il piatto della bilancia ed io cominciai a tremare. Satana mi fissava con aria sardonica e trionfante come se io fossi stato d'oro e già sua proprietà. Avevo sempre considerato le parole come cose senza particolare importanza, credendo che solo quelle pronunciate rabbiosamente fossero peccati. Queste parole cattive furono portate sotto forma di bocce nere da spiriti schernitori, che le gettavano, con smorfie orribili, nel piatto di sinistra. Dovevo aver pronunciato milioni di quelle parole, a giudicare dalla montagna che si era formata. Il piatto sinistro della bilancia scendeva sempre più in basso e sembrava dovesse fermarsi solamente all'inferno. Ma qualcosa di peggiore accadde. Satana ordinò: "E ora portate qua tutti i suoi cattivi pensieri". Mi sentii sprofondare sotto terra. Benché questi cattivi pensieri non apparissero che come una nuvola scura, il loro peso era enorme, perché il piatto sinistro della bilancia scese in un0 spaventoso abisso, da dove salivano delle fiamme rosse e un denso fumo. Io avrei perduto la testa se non fossi stato sostenuto dal pensiero che le mie cose positive, anch'esse, avrebbero pesato enormemente sul piatto destro della bilancia, dato che ritenevo di averne collezionato moltissime. Perciò mi rivolsi agli angeli vestiti di bianco e gridai: "Affrettatevi! affrettatevi! gettate sulla bilancia le mie buone azioni, le mie buone parole, le mie elemosine e i miei digiuni." Gli angeli obbedirono, portando con delle facce serie un certo numero di pacchetti avvolti di bianco. Appena li gettarono sulla bilancia, cosa vidi? Tutta la massa delle mie opere buone non pesava quasi niente! I miei digiuni, i miei pellegrinaggi, le mie opere buone, ecc., tutto era di scarsissimo valore. "Portate le mie preghiere!" urlai disperato. "Per mezzo secolo ho recitato preghiere 5 volte al giorno. Devono essere molto pesanti." Tuttavia pure in questo caso fui sfortunato. Gli angeli buoni che portavano le mie preghiere in pacchetti bianchi, li consegnarono agli angeli cattivi. Poi con mio grande terrore quei pacchetti furono scaraventati nel piatto sinistro. Ad un certo punto vidi gli spiriti cattivi avvicinarsi a me e stendere le mani per catturarmi; in questo terribile momento del sogno mi sono svegliato." Suleiman, lo zio, spiegò: "Fino ad oggi tu sei stato un credente pieno di orgoglio e vanità. Il tuo cuore è stato contaminato dall'egoismo e dalla negatività. Le tue parole buone e le tue preghiere sono state computate tra i peccati perché la tua non era vera devozione, ma religiosità ostentata, finta. Presso Dio hanno valore solo quelle cose che sono pensate, dette e fatte con spirito d'amore e umiltà."
Daniele Barbarotto


sabato 14 febbraio 2009

La musica del cuore







Grandine di petali di rose / precipita sul tuo sogno. / I tuoi pensieri aleggiano / lievi come farfalle / mentre scorre un filo di sabbia / nella clessidra della vita. / L'amore muta il tempo / in frutti dolci e dorati;/ nel tuo cuore ascolti / una sublime musica. /
Daniele Barbarotto




venerdì 13 febbraio 2009

Perdonare è un vero affare!





Ci sono persone che non sanno, in concreto, cosa voglia dire la parola "perdono". Nel loro vocabolario non c'è il termine "perdono", c'è solo il termine "risentimento". E quest'ultimo crea un sacco di problemi, anche di salute. Quando si perdona, invece, ci si sente finalmente più leggeri e felici. Ma perdonare non è facile. Non è facile perché spesso in noi c'è pochissimo amore. E meno amiamo, meno siamo capaci di perdonare. Più amore alberghiamo nel cuore, più siamo capaci di perdonare. "Si perdona finché si ama." (François de La Rochefoucauld). Anche il libro dei libri sostiene che il perdono nasce dall'amore. Amare significa accettare le persone così come sono, coi loro pregi e i loro difetti e in qualunque modo si comportino nei nostri riguardi. "L'amore è paziente, è benigno; l'amore non invidia, non si mette in mostra, non si gonfia, non si comporta in modo indecoroso, non cerca le cose proprie, non si irrita, non sospetta il male; non si rallegra dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità, tollera ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa." (Bibbia). Perché perdonare ci risulta, normalmente, difficile? Perché dimentichiamo che anche noi abbiamo bisogno di essere perdonati. Chi pensa di essere migliore degli altri, scivola in una brutta illusione. Una buona idea per riuscire a perdonare è, quindi, quella di pensare se stessi come ai possibili offensori. "Noi siamo tutti impastati di debolezze e di errori: perdonarci reciprocamente le nostre balordaggini è la prima legge di natura." (Voltaire). Amico, se non perdoni, stai segando il ramo sul quale stai seduto. Perdona, semina perdono, perdona sempre e con tutto il cuore. Da qualche parte ho letto il seguente bellissimo pensiero: "Perdonare è liberare un prigioniero e scoprire che quel prigioniero eri tu." Sì, perdonando ci liberiamo dal rancore e da un numero incalcolabile di negatività. "Chi non sa perdonare spezza il ponte sul quale egli stesso dovrà passare" dice un proverbio. E per concludere, un curioso, divertente e saggio aforisma uscito da una penna geniale, magica: "Perdona sempre i tuoi nemici. Nulla li fa arrabbiare di più." (Oscar Wilde).
Daniele Barbarotto





giovedì 12 febbraio 2009

Dichiarazione Universale sul Benessere degli Animali






Vi segnalo un'iniziativa tanto simpatica quanto lodevole. La World Society for the Protection of Animals promuove la sottoscrizione di un appello alle Nazioni Unite affinché venga promulgata una Dichiarazione Universale sul Benessere degli Animali. Se crediamo nella bontà di quest'opera, divulghiamo anche noi la consapevolezza che la vita degli animali è preziosa, che essi provano emozioni e dolori e che noi abbiamo la responsabilità di porre fine alla crudeltà che viene esercitata nei loro confronti. L’obiettivo è: raccogliere 10 milioni di firme. Per firmare collegarsi a: http://www.animalsmatter.org/default.asp?language=english Invito tutti a visitare e magari iscriversi a questo gruppo di Facebook: http://www.facebook.com/group.php?gid=49600239163 Lottiamo contro i maltrattamenti verso gli animali! E' il minimo che possiamo fare per essi. La causa è giusta e sacrosanta, non vi pare?

Daniele Barbarotto

mercoledì 11 febbraio 2009

Ma con che cuore si può indossare una pelliccia?










Ho guardato diversi video sulle pellicce. Sono sempre immagini sconvolgenti. Penso che tutti dovrebbero sapere come vengono spellati gli animali ancora vivi, che siano domestici o no. Non credo che dopo sarebbe ancora possibile indossare pellicce! Solo chi ha un cuore di pietra o di ghiaccio può restare indifferente. Faccio un appello: non acquistate nessuna pelliccia né prodotti testati sugli animali. Quando a comprare le pellicce rimarrà solo una minoranza bastarda e indemoniata, a quel punto gli stilisti, vedendo che non c’è profitto, presenteranno nuove mode senza crudeltà. Vi prego di guardare questo video. Ecco il link. Vi renderete conto che il mondo è realmente in mano alle forze oscure del Male! Che schifo!
http://www.facebook.com/inbox/readmessage.php?t=1029912472914
Questo video è scioccante! Le sevizie agli animali sono un fatto inaccettabile e raccapricciante. E' terribile: viviamo ancora in un mondo incivile, oscurantista e malvagio. L'orrenda industria delle pellicce prospera. Tante donne indossano qualcosa che gronda sangue e sofferenze indescrivibili per gli animali. Vergogna!!! Come possono pensare che Dio, il Creatore degli uomini e degli animali, non gliela faccia pagare? Come possono essere benedette quelle sciagurate stronze che per satanica vanità indossano le pellicce di animali torturati e spellati? Io mi auguro che presto aumenti la sensibilità verso i nostri "fratelli inferiori" e che abbiano termine questi crimini. Bisogna che i vari parlamenti facciano delle apposite leggi. Che Dio punisca a dovere coloro che si macchiano dei delitti di cui sopra. Ora come ora mi vergogno di appartenere alla specie umana. Mi fermo qui perché sono enormemente indignato e furibondo!!!!
Daniele Barbarotto

martedì 10 febbraio 2009

La perla di gran pregio


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Tu sei un pescatore di perle. / Cerchi quella di gran valore. / Essa è nascosta nel mare. / Tuffati a fondo, e cercala. / Se non la trovi subito, / persisti, continua a cercare. / Qualcuno si burlerà di te, / ma conserva il coraggio. / La fiducia te la farà trovare / e tu la porterai alla luce. /

Daniele Barbarotto

lunedì 9 febbraio 2009

Vicinanza tra le religioni



Se vogliamo la pace dobbiamo scacciare tutta una serie di pregiudizi e riconoscere i valori morali fondamentali che animano tutte le concezioni religiose. Insieme, senza rinunciare alle proprie specifiche credenze, è possibile porre le basi di un futuro migliore. E' urgente la più ampia collaborazione tra i leaders spirituali per il bene di tutta l'umanità. E' indispensabile la formazione di una coscienza planetaria. Per conseguire tale obiettivo è necessario l'apporto di tutti e di ciascuno. Seguitemi con molta attenzione in quello che sto per dirvi: conoscere le altre visioni filosofiche e religiose è una cosa bellissima. Ma dirò di più: è un dovere! E' un dovere conoscere la Bibbia, il Corano, la Bhagavad-Gita, i discorsi di Buddha, i detti di Confucio, il Tao, e compagnia citando. Questi testi (e altri che, per brevità, non ho nominato) sono e devono restare come punto di riferimento per le persone di buona volontà. Le religioni dovrebbero essere qualcosa di vivo, pratico, sensato. Il sottoscritto è posizionato super partes e si rivolge amichevolmente a tutti, a prescindere dalla religione di appartenenza. Dobbiamo nutrire rispetto per tutti i credo. Dobbiamo considerare la loro diversità come un dono e un'opportunità di progresso. Dobbiamo esercitare convintamente la tolleranza. Dobbiamo promuovere una maggiore libertà di coscienza, di parola e di religione. Dobbiamo acquisire la nitida consapevolezza che le convinzioni altrui possono conferirci un orizzonte di senso e criteri comportamentali più stimolanti ed incisivi. Ovviamente, nei rapporti con i fedeli delle altre religioni bisogna abbandonare le pretese di superiorità, l'arroganza più o meno mascherata, la diffidenza e le forme più o meno sfumate di ostilità. Insomma, si deve esternare sincera attenzione nei riguardi delle altre impostazioni religiose o filosofiche. Imprescindibili esigenze di chiarezza mi impongono di dire a chiare lettere che coloro che considerano inferiori le altre religioni, in realtà fomentano il fanatismo e l'intolleranza. Mettiamocelo bene in testa: non può esservi pace tra le genti del mondo se non v'è pace e vicinanza tra le religioni. Le religioni devono stringersi la mano su un piano di parità, smettendola una volta per sempre di guardarsi in cagnesco. A mio avviso, le religioni farebbero bene ad enfatizzare ciò che è ad esse comune e a relegare all'ultimo posto ciò che le divide. Le religioni dovrebbero conoscersi, avvicinarsi, e convivere in amicizia e fraternità, riconoscendo che i diversi sentieri conducono all'Unico Spirito Universale. ChiamateLo come vi sembra meglio (Dio o in altro modo), ma ricordatevi che Egli appartiene a tutti i popoli della terra. Lui non è proprietà esclusiva dei cristiani, dei musulmani o di qualche altra religione costituita. Personalmente noto che ponendomi con ammirazione ed autentico rispetto di fronte a tutte le religioni, il mio accostamento a Dio si fa più celere, o meglio si fa più rapido il risveglio della consapevolezza che lo Spirito alberga in tutti gli esseri dell'universo. Sono arciconvinto che dobbiamo dilatarci mentalmente, essere inclusivi. Faccio un piccolo esempio chiarificatore: non dobbiamo più considerare la religiosità orientale e quella occidentale come potenze che si combattono, ma come poli tra i quali oscilla una feconda e luminosa conoscenza. La cosa peggiore che io conosca è la sudditanza psicologica, la sottomissione incondizionata a qualche autorità. Alcune persone credono che la loro religione sia la sola detentrice della verità e l'unica a garantire la salvezza. Ora, io mi domando e dico: non sarebbe più saggio affermare che ogni religione è una tessera nel vasto mosaico della Verità e che tutte sono valide vie di salvezza? Consentitemi di parlare con franchezza: un cristianesimo schierato sulla difensiva è un cristianesimo decadente e rinunciatario che canonizza la propria staticità e i propri limiti. Il cristianesimo genuino invece non è un intoccabile reperto archeologico. Il vero cristianesimo è vivo, fresco, aperto al confronto dialettico. L'autentico cristianesimo è in costante evoluzione. Un cristianesimo cristallizzato può soltanto creare inconvenienti e seri imbarazzi. Ciò che occorre al mondo è un cristianesimo in proiezione. La pace vuole il cristianesimo religione tra le religioni. Del resto, se risaliamo all'essenza delle religioni, scorgiamo l'esistenza di una piattaforma comune di Verità. Su questa piattaforma possiamo e dobbiamo erigere il nostro futuro.
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DANIELE BARBAROTTO

domenica 8 febbraio 2009

Ad Eluana Englaro


Sai che da troppo tempo stai in coma? / Svegliati subito e la morte doma! / Secondo me ci vuole un miracolo / per sviare quel nero tentacolo. / C'è chi dice che da tanto sei morta / e tanti, tristi, gli fanno da scorta. / Ti stanno precipitando nel nulla; / è gente pur sincera, ma fasulla. / Vogliono toglierti la vita presto, / gettarla come rifiuto nel cesto. / Ora per te pare tutto finito: / chi poteva non ha girato il dito. / Speriamo almeno che per l'avvenire / nessuno debba come te finire. / Stai varcando la soglia dell'al di là, / vivrai nel regno della divinità. /
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Daniele Barbarotto

sabato 7 febbraio 2009

Chi è depositario della verità totale?




Tutte le volte che ci sono differenze di opinioni, dovremmo apprezzarle e rallegrarci di non essere la copia carbone gli uni degli altri. Propongo di considerare gli altri come portatori di un frammento di verità che ci manca. Nessuno è depositario della verità assoluta, completa; ma insieme possiamo concorrere a scoprirla. Partendo dal presupposto che le varie opinioni sono tra loro complementari, possiamo gettare le basi dell'armonia, della tolleranza, della cooperazione, della solidarietà e della pace. Così nessuno monopolizzerà la verità e ciascuno assimilerà quanto ritiene valido, secondo il proprio livello culturale.
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Daniele Barbarotto

venerdì 6 febbraio 2009

Lo Spirito Universale è dentro di voi



Lo Spirito Universale risiede dentro di voi: rivolgetevi a Lui per qualunque necessità. Ponete tutta la vostra fiducia nella sua onnipotenza. Invocatelo: troverete un aiuto pronto ed infallibile. Lo Spirito attende le vostre sincere preghiere ed è più che desideroso di esaudirle. Ricordatevi di lodarlo e ringraziarlo in anticipo. Questo è un punto fondamentale. Egli vuole vivere in modo più espansivo nella vostra vita. Fategli sempre più spazio in voi, giorno dopo giorno, e vivrete in modo esuberante, pieni di gioia e salute. Mettete lo Spirito Universale al primo posto e vedrete che la vostra esistenza finalmente si riempirà di nobili e alti significati. Sarete sempre meno tristi e sempre più splendenti di genuina felicità. La vostra luce illuminerà la vita di coloro che vi circondano. Lasciatevi amare dallo Spirito, credete in Lui e nel suo proposito di aiutarvi nel migliore dei modi. Amici che state leggendo, ricordate che lassù e ovunque, ma soprattutto nel Centro del vostro essere, c'è Qualcuno che può rinnovarvi completamente e benedirvi a tutto spiano. Abbiate fede! Lo Spirito è Amore e vi ama di un amore ineffabile, indescrivibile. Lasciate la porta aperta all'azione dello Spirito: la sua energia, la sua guida, la sua presenza opereranno in voi una rivoluzione fantastica. Lo Spirito è dentro di noi e allo stesso tempo noi siamo lo Spirito. Quando troviamo lo Spirito dentro di noi, amiamo e ci sentiamo amati allo stesso tempo. In sintesi, siamo felicissimi!

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Daniele Barbarotto

giovedì 5 febbraio 2009

Cosa dice il guru più famoso?



















"Fate crescere in voi l'amore per Dio; tutte le altre forme d'amore non sono amore affatto, sono soltanto attaccamenti inconsistenti e passeggeri. La follia più grande dell'uomo è dimenticare la propria Divinità; tutti devono capire che vengono da Dio, tutti sono figli di Dio. Ognuno dovrebbe cercare di avvicinarsi sempre più a Lui; questa è vera pratica spirituale. Voi dovete sentire che Dio abita nel vostro cuore; nel cuore dovete far crescere la compassione perché, se questa manca, il cuore è soltanto una pietra." (SAI BABA)


Sai Baba è nato il 23 Novembre 1926 a Puttaparthi, un piccolo villaggio nella regione dell'Andra Pradesh, nel centro-sud dell'lndia. Anche se molte persone l'hanno conosciuto sentendo parlare della straordinarietà dei fenomeni da lui provocati, il miracolo più grande che i suoi devoti gli riconoscono è quello di riuscire a trasformare l’animo umano. Sai Baba non dà importanza ai suoi miracoli, li definisce uno stratagemma per attirare l'attenzione di chi è troppo distratto dalle vicende e dalle preoccupazioni quotidiane. "Non date importanza ai miracoli. Non esagerate il loro significato. La grandezza del mio potere non sta in questi miracoli, ma consiste solo nel mio Amore. Tutti i miracoli apparenti non sono che goccioline di quell'oceano d'Amore. Non fatevi abbagliare dalle goccioline. Intravedete l'oceano e tuffatevi profondamente in esso.” Sai Baba non appartiene ad alcuna religione e non ne diffonde alcuna. Egli è nato in un contesto indù ma la sua Missione, pur riconoscendo la legittimità di tutte le tradizioni religiose, le trascende tutte, dato che intende indicare all'uomo la via che conduce alla presa di coscienza della propria natura divina, nel rispetto degli insegnamenti spirituali universali comuni alle diverse fedi. Egli raccomanda di onorare Dio nella forma da cui ciascuno si sente attratto e nella quale si è stabilito per cultura o educazione e di seguire gli insegnamenti e i modi di culto e di preghiera della propria tradizione religiosa, fino a quando il ricercatore non abbia trasceso la religiosità in favore della spiritualità, passando in tal modo da una ricerca esteriore ad una ricerca interiore. Sai Baba è un personaggio noto a livello mondiale. Molti leaders politici e religiosi, scienziati, studiosi, educatori, sia orientali che occidentali, si recano da Lui per suggerimenti relativi al proprio cammino spirituale e al proprio comportamento sociale. I Suoi principali obiettivi sono: Aiutare l'individuo a diventare cosciente della divinità insita in lui e fare in modo che egli possa comportarsi coerentemente con questa verità. "Nell'uomo c'è la Verità. Nell'uomo c'è la Saggezza. Nell'uomo c'è l'Infinito." "Dio è dentro di te. Scoprilo!" "Incomincia il giorno con Amore. Riempi il giorno con Amore. Trascorri il giorno con Amore. Concludi il giorno con Amore. Questa è la strada che porta a Dio." "Come un filo attraversa una serie di brillanti, così il filo dell'Amore trapassa e lega insieme tutti gli esseri umani. Il Principio dell'Amore è la più grande forza di coesione che unisce tutte le pratiche spirituali, tutte le religioni, tutte le fedi, tutte le scritture, tutte le filosofie." Mettere in pratica gli insegnamenti di Sai Baba permette all’individuo di evolvere e di sperimentare orizzonti di conoscenza più ampi. Uno degli obiettivi che Sai Baba intende raggiungere è portare ciascun essere umano a comprendere che "C'è una sola religione: la religione dell'Amore. C'è una sola razza: la razza dell'Umanità. C'è un solo linguaggio: il linguaggio del Cuore. C'è un solo Dio: Egli è onnipervadente." Migliaia di individui da ogni nazione si recano ogni giorno dell'anno in India per conoscerlo. I principali scopi della sua Missione sono: instaurare la fratellanza tra gli uomini; unire tutte le creature; stabilire il dovere di amare tutti e servire tutti.
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Daniele Barbarotto

mercoledì 4 febbraio 2009

Paura? No, grazie!


La paura è un sentimento di ansia e agitazione. Dobbiamo dominare la paura e non essere dominati da essa. Ma come possiamo essere vittoriosi su di essa? K.O. Schmidt ritiene che "la paura è il frutto di una conoscenza insufficiente, limitata o distorta e, in ultima analisi, un sintomo dell'unità interiore disturbata." "Ciò che occorre fare," egli suggerisce, "è, innanzitutto rilassarsi ..." Ma rilassarsi, facendo attenzione a non allontanarsi troppo dalla gente. Jean Rostand ha dichiarato: "Una persona che si isola troppo presto dai comuni interessi degli uomini è esposta all'impoverimento interiore." Non lasciamo che il nostro sé si isoli dagli altri. L'Oracolo di Delfi ammonisce: "Conosci te stesso." D'accordo! Secondo Socrate "una vita non esaminata non è degna di essere vissuta." Benissimo! Tuttavia per conoscere il nostro sé, per riconoscere la nostra unità con gli altri, dobbiamo bilanciare il benessere personale con l'amore universale e la compassione. Shankara ha detto che siamo benedetti tre volte: per la nostra vita umana, per un insegnamento o un maestro o una guida e per la compagnia degli altri. Superare la paura è l'unico modo in cui possiamo realmente valorizzare noi stessi e gli altri. C'è qualcosa di molto bello che possiamo fare: essere autenticamente noi stessi e aprirci agli altri in maniera fiduciosa, amorevole e sincera. La Bibbia giustamente afferma: "Nell'amore non c'è paura; anzi, l'amore perfetto caccia via la paura." Per finire, consentitemi di darvi tre consigli: 1) Non temete di conoscere e sperimentare cose nuove. 2) Procedete a una costante ricerca spirituale. 3) Amate incondizionatamente!
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Daniele Barbarotto

lunedì 2 febbraio 2009

Catena d'altruismo: passa il favore!


Aderisco con entusiasmo all'iniziativa di Silvia Ancordi, rilanciata da Sonia Maggy Guerra, sicuro e certo che numerosi tra voi che adesso state leggendo vorrete aggregarvi. C'è una catena che non chiede di spedire mail a tante persone o di comprare qualcosa. Trattasi di un “gioco” semplice. Queste le regole: 1°. Fate tre buone azioni ad altrettante persone; l’azione deve aiutare veramente la persona. 2°. Deve essere qualcosa che la persona non possa fare da sola. 3°. La persona deve impegnarsi a farlo a sua volta ad altre 3 persone. Messa in pratica, questa formula è capace di indurre cambiamenti significativi intorno a noi. Brevemente, essa dice: fate un favore a 3 persone. Non è necessario che si tratti di un grande favore. Basta che sia importante per la persona a cui lo fate. Poi, quando vi chiedono come possono ricambiare il favore, dite loro che devono soltanto fare un favore ad altre 3 persone ciascuno. 3 x 3 = 9. Così vengono aiutate 9 persone. E loro possono aiutarne 27. Proseguendo con questo sistema, nel giro di qualche mese la mole delle buone azioni assumerà proporzioni gigantesche, toccando i cuori e le vite di milioni di persone assai diverse tra loro, con conseguenze di portata straordinaria. Ondate di generosità, solidarietà, amore, pace e benessere si propagheranno amplificandosi a macchia d'olio. Questa è un'idea pratica e di sicura efficacia. Non è certo difficile trovare gente che abbia bisogno di aiuto. Basta guardarsi attorno. Per quanto riguarda l'aiuto, potete darlo sotto la forma che vi è più congeniale. Se vogliamo un mondo nuovo, più umano, più sensibile, allora possiamo fare la nostra parte, se ci va, usando questo sistema. Troviamo 3 persone e aiutiamole. E diciamo loro di fare altrettanto con altre 3 persone. Questa formula è molto più di una formula: è un miracolo. Un miracolo alla portata di tutte le persone di buona volontà. Ho detto miracolo perché ogni gesto di bontà è un piccolo miracolo. Dove sta precisamente il miracolo, la magia, il segreto? Nel fatto che non ricambiamo la persona che ci ha fatto il favore. Ciò che diamo non torna indietro, ma procede solo in avanti, moltiplicato per 3. Ricordiamolo: questa formula, se applicata a dovere, potrebbe cambiare radicalmente la faccia delle città in cui viviamo, con risultati imprevedibili, strabilianti. Prendete questo invito in seria considerazione. Date ascolto al vostro cuore! Ricapitoliamo: il romanzo di Ryan Hide Catherine, "La formula del cuore", è diventato un film, "Un sogno per domani". Il protagonista, Trevor, ha concepito un modo facilissimo per cambiare il mondo: la formula di cui vi sto parlando. Applicando questa formula, ora denominata "Passa il favore!", come abbiamo visto, il primo aiuta 3 persone che a loro volta ne aiutano 9, le quali a loro volta ne aiutano 27 e così via. In un lasso di tempo non troppo lungo il mondo diventerebbe realmente più solidale, umano e vivibile! Suggerisco ai cortesi Lettori di prendere in considerazione la possibilità di iscriversi al gruppo fondato da Sonia Maggy Guerra su Facebook http://www.facebook.com/group.php?gid=60854974965 Credo ne valga davvero la pena.
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Daniele Barbarotto


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