mercoledì 19 novembre 2008

Elisir di giovinezza


Voglio qualcosa di me confessare /

e dirvi che tanto amo poetare. /

Tirate a lucido ho le scarpe sempre /

tutti i mesi: da gennaio a dicembre. /

Con la matita mi gratto la testa: /

quando arriverà il tempo di festa? /

Io leggo. Momentanea stravaganza? /

No, no, no. La lettura è la mia danza! /

Il potente rombo d'un aeroplano /

mi dice che sognare non è vano. /

Da un balconcino cade una molletta /

la raccoglie una donna senza fretta. /

Le lettere mi consegna il postino /

e chi è lontano diventa vicino. /

Scusate se salto di palo in frasca /

ma sto facendo il bagno nella vasca. /

Maltempo c'è: il cielo è tutto nero; /

ma c'è bisogno d'acqua, non è vero? /

La pioggia deve cadere ogni tanto /

lo dice il profano e pure il santo. /

Una gallina sta per scioperare /

dice che l'uovo non lo vuole fare. /

Certo, gli animali hanno diritti /

anche se poi finiscono fritti. /

Il mio cervello è un foglio penzolante, /

cosa c'è nella mia zucca pensante? /

In America c'è Barack Obama /

che fin d'adesso tutto il mondo ama. /

La Vita m'ha detto: le strade strette /

alla fine portano ad alte vette. /

D'infanzia sei la mia terra, Liguria. /

Resti più saporita di un'anguria. /

Scorre il torrente Impero con bellezza /

mostrando a tutti pacata saviezza. /

Sosta nell'aria il profumo dei fiori, /

le foglie d'ulivo baciano i cuori. /

Quando arriva la pace in Medio Oriente? /

Se vien presto, fa le genti contente. /

Non si areni la tua speranza mai /

sui fondali del dubbio, se no guai! /

Guardiamo sempre in alto nel cielo blu, /

perché lì c'è il meglio, sappilo anche tu. /

1 commento:

Anonimo ha detto...

Questi versi sono simpatici, sfiziosi, azzeccati. Mi piacciono assai.