mercoledì 10 dicembre 2008

Totò, l'Arlecchino del Novecento

Totò è Totò come Sanremo è Sanremo; pertanto non ha bisogno di particolari presentazioni. Totò è stato il principe della risata. Strano, ma vero: comico tanto scatenato sul palcoscenico, era timido e riservato nella vita. Nella sua comicità c'è la miseria, la fame, il dolore, il tradimento, la guerra, la tragedia, la disperazione. Insomma, Napoli con tutti i suoi guai, problemi e contraddizioni. La costante scenica è che Totò è la vittima che riesce a ribaltare la situazione: da vittima diventa re. Perché parlo di Totò e della sua comicità? Perché possono aiutarci a vivere con una certa dose di leggerezza. Se teniamo in considerazione il lato comico della vita ne ricaveremo sicuri e certi vantaggi: sdrammatizzare, non prendersi troppo sul serio, imparare a ridere, riuscire a fare delle battute divertenti, sono cose che possono tornare utili in più di un'occasione. Per i cortesi Lettori di questo Blog mi piace riportare alcune frasi celebri dell'Artista, tratte da numerosi film. Le trovo molto ispiranti e divertenti. Assaporiamole!
"I parenti sono come le scarpe: più sono stretti più ti fanno male".
"A me i gatti neri mi guardano in cagnesco".
"Toglimi una curiosità, tuo zio è sempre morto?".
"Tutti i giorni lavoro, onestamente, per fregare la legge".
"La sua vita si svolge tra casa e chiesa…E va be', ma nel tragitto cosa succede?".
"Non posso morire! C'ho un appuntamento".
"Io sono turco, turco dalla testa ai piedi, ho persino gli occhi turchini".
"Signori si nasce, io lo nacqui".
"Io non rubo, integro. D'altra parte in Italia chi è che non integra?".
"Devo andare ad un funerale di un morto".
"Sprizzo salute da tutti i pori, sono uno sprizzatoio".
"Cavaliere, nessuno vuole farla fesso… non c'è bisogno".
"Gli avvocati difendono i ladri. Sai com'è…tra colleghi".
"Coraggio ce l'ho. E' la paura che mi frega".
"Sono un uomo della foresta, un forestiero".
"Un pò di rispetto, è un cadavere morto!".
"Donne, non scappate davanti a me; chè, mi avete preso per uno spaventapassere?".
"Vuole vedere il mio curriculum? Ma... qui davanti a tutti? Non posso: ci sono delle signore!".
"Non posso lavare l'offesa con il sangue perché sono anemico. Pazienza".
"Non ha la febbre? Stia tranquillo, le verrà".
"Il pazzo va assecondato, io sono propenso all'assecondamento: mi alleno con mia moglie".
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Daniele Barbarotto

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